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giovedì 6 Novembre 2025

Rapine a Bologna: arrestati grazie alle telecamere Tper

Un’indagine complessa, sviluppatasi grazie all’integrazione di tecnologie di videosorveglianza e un’analisi meticolosa delle immagini, ha portato all’identificazione e all’arresto di tre individui sospettati di aver commesso una serie di rapine in diverse zone del centro di Bologna.

Il modus operandi, caratterizzato dall’uso di armi da taglio e dalla rapida esecuzione, aveva colpito sia residenti che turisti, alimentando un clima di apprensione nella città.

I sospettati, un minorenne ospitato in una struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati e due maggiorenni di origine egiziana (18 e 21 anni), si sono spostati prevalentemente avvalendosi del servizio di trasporto pubblico locale, fornendo agli investigatori della squadra mobile un elemento cruciale per il successo delle indagini.
Le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza a bordo dei mezzi Tper, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico, hanno permesso di ricostruire i movimenti dei presunti autori, identificando abiti e calzature indossati durante le azioni criminali.
Le rapine si sono verificate in quattro distinti episodi: il 18 ottobre in via Porta Nova e via Guerrazzi, il 20 ottobre in via Sampieri e il 26 ottobre in via Indipendenza.
Durante le rapine, le vittime sono state costrette a consegnare oggetti di valore come orologi, portafogli, smartphone e power bank, evidenziando una pianificazione che mirava all’ottenimento rapido di beni facilmente vendibili.

La collaborazione tra le forze dell’ordine e Tper ha rivelato l’importanza strategica delle telecamere di sicurezza, integrate nella flotta di circa 1.200 mezzi di trasporto, risultato di un investimento di 3 milioni di euro.
L’azienda ha risposto a circa 700 richieste di immagini da parte delle autorità nell’ultimo anno, sottolineando la crescente utilità di questa tecnologia nel prevenire e risolvere crimini.

L’implementazione capillare di questi sistemi, unita a una politica di monitoraggio e analisi costante, sembra aver contribuito a una tendenza alla diminuzione di episodi violenti che coinvolgono il personale di bordo e i viaggiatori, rappresentando un elemento significativo nella sicurezza urbana.

Dopo le udienze di convalida, i due maggiorenni sono stati trattenuti con custodia cautelare in carcere, mentre il minorenne è stato collocato in una comunità.
L’evento solleva interrogativi sulla gestione dei minori stranieri non accompagnati e sull’integrazione sociale, ponendo l’attenzione sulla necessità di un approccio multidisciplinare che coinvolga servizi sociali, forze dell’ordine e istituzioni educative per prevenire la devianza e promuovere un percorso di riabilitazione.
La vicenda evidenzia, inoltre, il ruolo cruciale della tecnologia di sorveglianza come strumento di deterrenza e di indagine, ma anche l’importanza di un’analisi attenta dei dati raccolti per garantire il rispetto della privacy e la proporzionalità delle misure adottate.

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