Il recente evento catastrofico del 20 ottobre 2024, quando il torrente Ravone ha esondato innescando gravi danni alle aree residenziali di via di Ravone, via del Genio e via Zoccoli a Bologna, ha scatenato un’azione legale di notevole rilevanza. Ventu’ residenti, testimoni diretti della devastazione e supportati dal Comitato per il dissesto idrogeologico bolognese, hanno avanzato un ricorso per “danno temuto” presso il Tribunale di Bologna, fissando per il 4 giugno una prima udienza cruciale.L’azione legale, patrocinata dall’avvocato Adriano Travaglia, mira a responsabilizzare i principali enti coinvolti nella gestione del territorio: il Comune di Bologna, la Regione Emilia-Romagna, il commissario straordinario incaricato per l’emergenza e il Consorzio della Bonifica Renana. I cittadini ricorrenti non si limitano a chiedere un risarcimento per i danni già subiti, ma contestano la persistente situazione di vulnerabilità che incombe sulle loro abitazioni e proprietà, sollecitando un intervento urgente e radicale.Il ricorso si articola in una richiesta di misure concrete per garantire la messa in sicurezza del bacino idrogeologico del Ravone, un intervento che trascende la mera riparazione dei danni immediati, mirando a prevenire futuri eventi disastrosi. Per incentivare la rapidità d’azione e assicurare il rispetto dei tempi, è stata espressamente richiesta l’imposizione di una penale giornaliera per ogni ritardo nell’attuazione delle misure di sicurezza, unitamente a una cauzione significativa, stimata in circa tre milioni di euro, a garanzia dell’adempimento.La procedura del “danno temuto” rappresenta uno strumento giuridico particolarmente rilevante, accessibile a coloro che, legittimamente, nutrono fondati timori per la potenziale compromissione di beni immobiliari a causa di una situazione di pericolo non fronteggiata. Questa azione legale permette di anticipare un risarcimento potenziale, in assenza di interventi che eliminino o mitighino il rischio imminente. Il giudice, accogliendo la richiesta, può disporre la costituzione di una garanzia specifica per coprire eventuali danni futuri, offrendo una tutela preventiva ai cittadini e sollecitando l’amministrazione a operare con la massima urgenza. L’azione legale, dunque, si configura non solo come una rivendicazione di diritti individuali, ma anche come un monito a una gestione del territorio più attenta alla prevenzione e alla resilienza di fronte ai rischi idrogeologici.
Ravone, Cittadini in Giudizio: Richiesto Risarcimento e Sicurezza
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