lunedì 11 Agosto 2025
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Ritorno in Italia Salmi Faiez: svolta nel caso Bellinetti

Il ritorno in Italia di Salmi Faiez, il trentottenne tunisino gravato da pesanti accuse legate alla tragica scomparsa di Tania Bellinetti, segna una tappa cruciale in un’inchiesta che ha scosso la comunità bolognese e sollevato interrogativi profondi sulle dinamiche di violenza domestica e sulle responsabilità individuali.

La consegna, attesa all’aeroporto di Roma Fiumicino, è il risultato di un’azione coordinata tra le forze di polizia italiane e francesi, in particolare attraverso il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia – S.
I.

RE.

NE.

– F.

A.
S.
T.
(Fugitive Active Search Team) di entrambi i paesi, testimoniando l’efficacia della collaborazione transfrontaliera nella lotta alla criminalità.
L’indagine, avviata a seguito del decesso di Tania Bellinetti, la quarantasettenne trovata senza vita l’8 aprile a Bologna dopo una caduta dal terzo piano del suo appartamento in via Tolstoj, si è rapidamente focalizzata sulla figura di Salmi Faiez.
Inizialmente indagato per maltrattamenti in famiglia, un provvedimento di custodia cautelare emesso a dicembre 2023 aveva dato inizio alla sua latitanza.
L’evoluzione delle indagini ha poi portato ad ampliare il fascicolo con l’ipotesi più grave di istigazione al suicidio, un’accusa che implica un ruolo attivo e manipolatorio nella determinazione delle azioni della vittima.

La fuga di Faiez, immediatamente successiva al decesso di Bellinetti, ha portato l’uomo attraverso il confine tra Italia e Francia, precisamente attraverso Ventimiglia, per poi raggiungere Rennes, in Francia, dove è stato individuato e arrestato dall’Interpol.
Questo percorso, accuratamente ricostruito dalle autorità, evidenzia la pianificazione e la determinazione dell’indagato nell’eludere la giustizia.

Il caso Bellinetti non è solo una vicenda personale di immenso dolore, ma anche un campanello d’allarme sulla crescente diffusione della violenza domestica e sulla necessità di un approccio più efficace nella protezione delle vittime.
Le indagini si concentrano ora sull’analisi delle dinamiche relazionali tra Faiez e Bellinetti, alla ricerca di prove che possano confermare o smentire le accuse che lo vedono coinvolto in un quadro di abuso psicologico e coercizione.
L’imminente trasferimento di Faiez in carcere a Rebibbia, a disposizione dell’autorità giudiziaria bolognese, rappresenta un passo avanti verso la ricerca della verità e la giustizia per Tania Bellinetti, ma anche un’occasione per riflettere sulle radici profonde della violenza e sull’importanza di un sostegno adeguato per le donne che si trovano in situazioni di pericolo.

Il caso, purtroppo, si inserisce in un contesto nazionale allarmante, dove la violenza di genere continua a mietere vittime e a richiedere un impegno costante da parte delle istituzioni e della società civile.

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