L’Ausl Romagna ha compiuto un salto significativo nel campo della diagnostica medica con l’attivazione di un avanzato centro di microbiologia a Pievestina di Cesena.
Questa struttura, frutto di un investimento regionale di circa 3 milioni di euro, si configura come un polo di riferimento a livello regionale per la scoperta di agenti patogeni emergenti e la caratterizzazione di infezioni di origine complessa, un’area cruciale per la sanità pubblica e la ricerca biomedica.
Il cuore di questa nuova infrastruttura è rappresentato dalla tecnologia di sequenziamento di nuova generazione (NGS), un paradigma diagnostico che supera le limitazioni delle tecniche microbiologiche tradizionali.
Mentre i metodi convenzionali si basano sull’identificazione di agenti patogeni noti, l’NGS permette di sondare il panorama genetico di un campione biologico con una profondità e una sensibilità senza precedenti.
Questo significa poter identificare batteri, virus, funghi e altri microrganismi, anche quelli fino ad ora elusivi, aprendo nuove prospettive nella comprensione e nel trattamento delle malattie infettive.
La piattaforma NGS, implementata nel Laboratorio Unico della Romagna, consente l’analisi diretta di campioni clinici – sangue, liquido cerebrospinale, tessuti, fluidi protesici – senza la necessità di procedure di arricchimento o coltura, accelerando significativamente i tempi di risposta diagnostica.
Questa capacità è particolarmente preziosa in contesti clinici critici, dove una diagnosi rapida può fare la differenza tra la vita e la morte o determinare l’efficacia di una terapia salvavita.
L’attivazione di questo laboratorio rafforza la posizione dell’Ausl Romagna come punto di eccellenza nel panorama sanitario nazionale, come sottolineato dall’Assessore Regionale alla Sanità, Massimo Fabi.
I primi risultati, con l’analisi di oltre 500 campioni e l’identificazione di numerose positività precedentemente sfuggite, testimoniano l’impatto concreto di questa tecnologia.
Le applicazioni cliniche sono ampie e diversificate.
Il sequenziamento NGS si è dimostrato particolarmente efficace nella risoluzione di casi di meningiti di origine incerta, endocarditi resistenti alle terapie convenzionali, polmoniti recalcitranti e infezioni in pazienti con sistema immunitario compromesso o che presentano dispositivi protesici, spesso ambienti favorevoli alla proliferazione di microrganismi resistenti.
L’analisi metagenomica, ovvero lo studio del materiale genetico totale presente in un campione, permette di identificare anche micobatteri atipici e altre specie non facilmente coltivabili.
Il laboratorio, ricavato in 150 metri quadrati attraverso un investimento di 173.000 euro, non si limita alla diagnostica di routine.
Il progetto include l’integrazione con indagini genetiche avanzate, con un focus sull’oncologia e l’ematologia, grazie a una collaborazione strategica con l’Università di Bologna e con reti internazionali di ricerca.
Questo approccio multidisciplinare permette di ampliare le capacità diagnostiche, di promuovere la ricerca traslazionale e di contribuire all’avanzamento della conoscenza scientifica nel campo delle malattie infettive e non solo.
La prospettiva futura prevede l’applicazione dell’NGS anche al monitoraggio della resistenza antimicrobica a livello comunitario, con l’obiettivo di supportare le politiche sanitarie e prevenire la diffusione di infezioni difficilmente curabili.