Il sipario sulla 46ª edizione del Rossini Opera Festival si chiuderà il 22 agosto a Pesaro con un evento di profonda risonanza emotiva e musicale: l’esecuzione de “La Messa per Rossini”.
Questa composizione, rarissima e mai presentata in precedenza nel contesto del Festival, si configura come un omaggio commosso a Gianfranco Mariotti, figura chiave nella storia dell’evento, ideatore e sovrintendente per quasi quattro decenni, scomparso tragicamente alla fine del 2024.
Donato Renzetti dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, il Coro del Teatro Ventidio Basso e un ensemble di solisti di eccezionale talento: Vasilisa Berzhanskaya, Caterina Piva, Dmitry Korchak, Misha Kiria e Marko Mimica, chiamati a interpretare un capolavoro complesso e ricco di suggestioni.
Come da consuetudine, il concerto conclusivo sarà trasmesso in diretta, a ingresso gratuito, in Piazza del Popolo, grazie alla collaborazione con il Comune di Pesaro, permettendo a un pubblico vasto di partecipare a questo momento di celebrazione e ricordo.
“La Messa per Rossini” è ben più che una semplice composizione musicale; è il frutto di un’ambiziosa iniziativa ideata nel 1869 per commemorare il primo anniversario della morte di Gioachino Rossini.
L’idea originale, germogliata dalla mente di Giuseppe Verdi, prevedeva una grandiosa Messa da requiem, un’opera corale collettiva a cui avrebbero contribuito i massimi esponenti della musica italiana dell’epoca.
Verdi, infatti, intendeva che la Messa non fosse un’opera unitaria, ma piuttosto un simbolo di unità nazionale, un manifesto di valori condivisi come la generosità, la vitalità e la coesione sociale, elementi fondanti dell’identità italiana post-risorgimentale.
Tuttavia, le difficoltà economiche legate alla realizzazione di un’opera di tale portata, con le sue esigenze di un vasto apparato strumentale, vocale e corale, resero impossibile la sua realizzazione completa all’epoca.
Solo nel 1988, la Messa venne eseguita integralmente per la prima volta a Stoccarda, e successivamente a Parma.
Da allora, la sua interpretazione è rimasta relativamente limitata, con esecuzioni recenti alla Scala e nella Basilica di San Petronio a Bologna, quest’ultima la sede originariamente concepita per l’esecuzione del 1869.
Per arricchire ulteriormente l’esperienza del pubblico, la Fondazione Rossini ha programmato un incontro a cura del musicologo Alessandro Roccatagliati, presentato da Andrea Malnati, collaboratore scientifico della Fondazione stessa.
L’appuntamento, in programma il giorno del concerto alle ore 11 nella Sala della Repubblica del Teatro Rossini, offrirà spunti di ascolto approfonditi e un contesto storico-culturale che permetteranno di apprezzare appieno la risonanza e il significato de “La Messa per Rossini”, un’opera che, a distanza di oltre un secolo e mezzo, continua a testimoniare la forza della musica come veicolo di memoria, identità e speranza.