Sequestro alimentare in Val d’Enza: 24 tonnellate di cereali confiscati

Un’attività agroalimentare in Val d’Enza Reggiana è stata oggetto di un intervento di vigilanza straordinario da parte dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Medicina Legale (NAS), con esito di un sequestro amministrativo di notevole entità.

L’operazione, condotta in sinergia con i funzionari del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dell’Ausl di Reggio Emilia e supportata dalla Compagnia di Castelnovo Monti, ha portato alla sospensione immediata dell’attività e alla confisca di circa 24 tonnellate di cereali destinati alla filiera alimentare, unitamente a 800 kg di pasta secca confezionata, per un valore stimato di 24.000 euro.

Il sequestro non è solo una conseguenza diretta della violazione di norme sanitarie, ma riflette una problematica più ampia concernente il controllo e la sicurezza alimentare, con implicazioni che si estendono oltre la mera tutela della salute pubblica.
L’ispezione ha rivelato condizioni igienico-sanitarie gravemente compromesse, caratterizzate dalla presenza inequivocabile di infestazioni di roditori e la conseguente contaminazione da escrementi.

La struttura, adibita a deposito, stoccaggio e commercializzazione di cereali, presentava segni evidenti di prolungato abbandono, in contrasto con la documentazione che attestava la prosecuzione dell’attività d’impresa.
L’evento solleva interrogativi significativi circa l’efficacia dei meccanismi di controllo preventivo e la responsabilità degli operatori economici nella salvaguardia della sicurezza alimentare.

La contaminazione da roditori non solo rende i prodotti non idonei al consumo umano, ma può anche rappresentare un veicolo di trasmissione di patogeni pericolosi, con potenziali ripercussioni sulla salute dei consumatori.
Oltre alle sanzioni pecuniarie, che ammonatono il responsabile con un importo di 3.000 euro, l’intervento dei NAS sottolinea la necessità di un approccio integrato che coinvolga controlli più stringenti, una maggiore consapevolezza da parte degli operatori e un sistema di tracciabilità più rigoroso lungo tutta la filiera agroalimentare.
L’episodio rappresenta un campanello d’allarme per un settore cruciale come quello alimentare, dove la fiducia del consumatore si fonda sulla garanzia di prodotti sicuri e di elevata qualità.
L’azione delle autorità mira a ristabilire tale fiducia e a prevenire il ripetersi di simili situazioni, tutelando la salute pubblica e preservando l’integrità del sistema agroalimentare italiano.

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