sabato 26 Luglio 2025
26.1 C
Rome

Sicurezza stradale in Emilia-Romagna: progressi ma restano sfide

Il bilancio 2024 della sicurezza stradale in Emilia-Romagna, presentato dall’Osservatorio regionale, dipinge un quadro complesso, segnato da progressi significativi ma che solleva anche interrogativi cruciali.

I decessi sulle strade regionali si attestano a 273, una cifra che riflette una riduzione considerevole rispetto al 2019 (-22%), anno in cui si registrarono 352 vittime, e anche rispetto al 2023 (-2,15%).

L’andamento è incoraggiante, soprattutto se si considera l’obiettivo ambizioso fissato a livello europeo: dimezzare il numero di decessi e feriti gravi rispetto al 2019 entro il 2030.
Tuttavia, dietro questa diminuzione quantitativa si celano dinamiche più articolate.
Il numero di feriti, 21.
632, pur mostrando un calo del 3% rispetto al 2019 e dello 0,85% rispetto al 2023, rimane elevato, suggerendo che la prevenzione dei feriti gravi necessita di un’attenzione ancora maggiore.

Il dato, per inciso, evidenzia la necessità di un’analisi approfondita delle tipologie di incidenti e delle conseguenze fisiche che ne derivano, andando oltre la semplice riduzione del numero totale di feriti.
Il numero complessivo di incidenti, pari a 16.
758, si mantiene sostanzialmente invariato rispetto al 2019, un dato che merita un’analisi critica.
L’assenza di una diminuzione significativa in questo ambito suggerisce che, pur con un miglioramento nella gravità delle conseguenze (meno morti e feriti), i fattori che innescano gli incidenti rimangono per lo più immutati.

Ciò indica la necessità di interventi mirati non solo sulla sicurezza dei veicoli e delle infrastrutture, ma anche, e soprattutto, sul comportamento degli utenti della strada.
Il costo sociale, stimato a 1,68 miliardi di euro, con una media di 375 euro pro capite, sottolinea l’impatto economico e sociale devastante degli incidenti stradali.

Questo dato, che comprende costi diretti (cure mediche, riparazioni dei veicoli) e indiretti (perdita di produttività, impatto sulla qualità della vita), rappresenta un onere significativo per la collettività e giustifica l’urgenza di investimenti in politiche di prevenzione e sensibilizzazione.
L’analisi dei dati dovrebbe essere arricchita da una segmentazione più dettagliata per categorie di utenti (pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti), tipologie di strade (urbane, extraurbane, autostrade) e fasce orarie, al fine di identificare le aree di rischio più critiche e implementare misure specifiche.
Inoltre, è fondamentale monitorare l’efficacia delle strategie di educazione stradale, valutando l’impatto di campagne di sensibilizzazione, corsi di guida sicura e programmi di formazione per neopatentati.
In conclusione, il miglioramento registrato nel 2024 rappresenta un passo nella giusta direzione, ma non deve indurre compiacenza.
La sicurezza stradale è una sfida continua, che richiede un impegno costante e una visione strategica orientata alla prevenzione, all’innovazione tecnologica e alla responsabilizzazione di tutti gli utenti della strada.
L’obiettivo europeo del 2030 resta un traguardo stimolante, ma raggiungibile solo attraverso un’azione concertata e un approccio multidisciplinare.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -