martedì 5 Agosto 2025
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Speleologi salvati in Trentino: un’esplorazione prolungata nella Grotta Cesare Battisti

Nella serata di domenica, un complesso intervento di soccorso ha portato alla luce quattro speleologi emiliani, protagonisti di un’esplorazione prolungata nella Grotta Cesare Battisti, un intricato sistema carsico incastonato nel cuore della Paganella, in Trentino.

L’allarme, diramato attorno alle 19:45, scaturì dalla preoccupazione di altri speleologi, in attesa dei colleghi scomparsi dal mattino, quando, alle 10:00, erano entrati nella grotta con l’intenzione di una spedizione di durata limitata.

La Grotta Cesare Battisti, un labirinto naturale sviluppato per ben 2340 metri e aperto con diversi ingressi sul versante orientale del massiccio, rappresenta una sfida complessa per gli speleologi a causa della sua intricatezza e profondità.

La sua posizione, nella parete del Becco di Corno, sopra la Val Trementina (Comune di Zambana), la rende particolarmente esposta alle condizioni meteorologiche avverse, fattore che può rapidamente complicare le operazioni di soccorso.
L’intervento, coordinato dal Soccorso Speleologico Trentino, ha visto il rapido dispiegamento di risorse specializzate.
Un team iniziale composto da tre tecnici, tra cui un infermiere, si è prontamente infiltrato nella grotta attraverso l’uscita inferiore, la via più probabile per un gruppo di esploratori dopo ore di progressione nel sottosuolo.
Contestualmente, sono state attivate le squadre di soccorso delle Stazioni di Fai, Paganella, Avisio e Rotaliana-Bassa Val di Non del Soccorso Alpino Trentino.

Mentre tre soccorritori si sono posizionati all’ingresso superiore della grotta, un nucleo più ampio, potenziato da ulteriori dieci tecnici del Soccorso Speleologico, ha stabilito un centro di comando a Malga Fai, da cui gestire la complessa logistica dell’operazione.
La localizzazione degli speleologi, avvenuta alle 22:30, ha confermato la loro presenza alla base del pozzo finale della grotta.

Fortunatamente, sebbene profondamente provati dalla lunga permanenza nel sottosuolo, i quattro speleologi non presentavano ferite o lesioni apparenti.
L’estrazione, condotta con la massima cautela e precisione, ha portato alla loro salvezza e al loro trasferimento in un luogo sicuro, dove hanno potuto ricevere l’assistenza necessaria per recuperare le energie.

L’episodio sottolinea l’importanza cruciale della preparazione, della comunicazione efficace e dell’intervento tempestivo in ambienti speleologici, dove anche una minima contrarietà può trasformarsi in una situazione di emergenza.

Il Soccorso Speleologico Trentino, con la sua professionalità e competenza, ha dimostrato ancora una volta il suo ruolo fondamentale nella salvaguardia della vita di chi esplora le profondità della terra.

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