La voce spezzata, la disperazione tangibile in ogni sillaba: così Patrizia Golfarini, madre di Tania Bellinetti, ha ripercorso al telegiornale le ultime conversazioni con la figlia.
Un’ultima telefonata, un grido d’aiuto troncato bruscamente dalla caduta della linea, preludio alla tragica fine che ha strappato Tania alla vita.
L’8 aprile, in via Tolstoj a Bologna, la 47enne è precipitata dal balcone del suo appartamento, ponendo fine a una spirale di terrore e paura che l’aveva attanagliata per mesi.
L’indagine, condotta dalla Procura di Bologna, ha portato alla chiusura delle indagini nei confronti di Selmi Faiez, l’ex compagno di Tania, un 38enne arrestato in Francia a luglio.
A lui è stato contestato l’omicidio preterintenzionale, una qualificazione giuridica che riflette la complessità degli eventi e le ombre che gravano sulla ricostruzione dei fatti.
L’accusa non esclude che, durante un alterco, Faiez possa aver agito impulsivamente, con un intento diverso da quello di causare la morte della donna, ma con conseguenze fatali.
La storia di Tania Bellinetti è un drammatico esempio di come lo stalking possa erodere la dignità e mettere a rischio la vita di una persona.
Tania aveva denunciato ripetutamente Faiez, vittima di un comportamento persecutorio che si manifestava attraverso molestie, minacce e un controllo ossessivo della sua esistenza.
La denuncia, purtroppo, non si è tradotta in una protezione efficace, e la spirale di violenza ha continuato a stringersi attorno alla donna.
L’avvocato Antonio Petroncini, insieme alla collega Chiara Rinaldi, che rappresentano la famiglia Bellinetti, ha espresso la volontà di approfondire l’indagine, sottolineando l’importanza di raccogliere ulteriori elementi di prova.
L’obiettivo è ricostruire con la massima accuratezza la dinamica degli eventi, individuare eventuali responsabilità e garantire che la verità venga alla luce.
La famiglia Bellinetti non si accontenta di una risposta superficiale, ma rivendica giustizia e la necessità di prevenire che simili tragedie si ripetano.
L’attenzione ora è focalizzata sulla raccolta di prove aggiuntive per delineare con precisione il quadro degli eventi che hanno portato alla morte di Tania, una donna intrappolata in una relazione tossica e perseguitata fino all’ultimo istante.
La vicenda pone interrogativi cruciali sull’efficacia dei sistemi di protezione delle vittime di stalking e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione e di contrasto a questo fenomeno sempre più diffuso e devastante.






