La Regione Emilia-Romagna ha avviato un’iniziativa strategica volta a recuperare i ticket sanitari non riscossi per le prestazioni di pronto soccorso non urgenti, un fenomeno che ha subito un’impennata significativa a seguito dell’interruzione dei servizi durante l’emergenza COVID-19.
L’ammontare dei crediti non incassati ha visto un incremento notevole, passando da 7.584.188,80 euro nel 2020 a un considerevole 21.370.441,37 nel 2024, un aumento che riflette non solo l’accumulo dovuto alla sospensione delle attività di riscossione, ma anche possibili difficoltà socio-economiche affrontate da parte della popolazione durante e dopo la pandemia.
Parallelamente, il numero di cittadini sollecitati a regolarizzare la propria posizione finanziaria è passato da 88.368 nel 2020 a ben 245.799 nel 2024, evidenziando l’ampiezza del fenomeno.
La responsabilità del recupero crediti è stata delegata alle singole Aziende Sanitarie Locali (ASL) attraverso una delibera regionale, che definisce obiettivi di performance misurabili e parametri di monitoraggio.
Questa delega operativa conferisce alle ASL la flessibilità necessaria per implementare strategie di riscossione mirate, prevedendo la possibilità di inviare fino a due solleciti per i ticket non pagati entro la fine del 2024, con l’obbligo di procedere all’iscrizione a ruolo per i crediti relativi al 2022 e anni precedenti.
Questo approccio mira a bilanciare l’esigenza di recuperare risorse destinate al sistema sanitario con la necessità di considerare le circostanze individuali dei pazienti.
L’Assessore alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi, sottolinea come la pandemia abbia generato una pausa significativa nel processo di riscossione dei ticket, un aspetto che l’amministrazione regionale ha riconosciuto come prioritario.
Il piano di recupero crediti, dunque, non è concepito come un’azione coercitiva, ma come un percorso collaborativo che coinvolge attivamente i cittadini.
Si riconosce infatti che, in molti casi, l’omissione del pagamento non deriva da una volontà fraudolenta, ma da condizioni economiche precarie o da difficoltà nel comprendere le procedure amministrative.
L’iniziativa mira a fornire la massima disponibilità e assistenza ai pazienti, facilitando l’accesso a informazioni chiare e proponendo soluzioni personalizzate per la regolarizzazione dei pagamenti, come ad esempio piani di rateizzazione o agevolazioni per i soggetti in difficoltà economica, nel rispetto della normativa vigente e dei principi di equità sociale.
L’obiettivo ultimo è garantire la sostenibilità del sistema sanitario regionale, assicurando al contempo che l’accesso alle cure resti un diritto fondamentale per tutti i cittadini.