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Tortellino di Mora: Eccellenza Romagnola tra Tradizione e Inclusione

Il Tortellino di Mora: Un Mosaico di Tradizione, Inclusione e Resilienza RomagnolaNasce il Tortellino di Mora, un’eccellenza gastronomica che incarna la quintessenza del territorio romagnolo, tessendo un racconto di recupero, resilienza e impegno sociale.
Il progetto, frutto della sinergia tra il Gruppo Spadoni e la cooperativa sociale Botteghe e Mestieri, del Consorzio Blu, si presenta come un esempio virtuoso di come la valorizzazione enogastronomica possa diventare motore di inclusione e sviluppo sostenibile.

La sua presentazione al Papeete Beach Club di Cervia ha sancito l’inizio di un percorso volto a celebrare un’identità culturale e territoriale profonda.

Il cuore pulsante di questo tortellino risiede nella carne proveniente dalla razza Mora Romagnola, un tempo sull’orlo dell’estinzione.
Gli allevamenti di Zattaglia, incastonati tra le dolci colline di Brisighella, permettono agli animali di vivere allo stato semibrado, un metodo di allevamento che ne preserva il benessere e la qualità della carne.
Questo legame intrinseco con il territorio si estende alla sfoglia, realizzata con farina proveniente esclusivamente dal Molino Spadoni, che utilizza grani coltivati nella regione Emilia-Romagna, garantendo così un ciclo produttivo a chilometro zero e preservando la biodiversità locale.
“Questo progetto va oltre la semplice creazione di un prodotto alimentare”, sottolinea il sindaco di Faenza, Massimo Isola, “si tratta di un racconto che intreccia la connessione tra uomo e natura, tra cultura e senso civico, e soprattutto, di un profondo impegno per l’inclusione sociale.
“Botteghe e Mestieri, la cooperativa sociale che si fa carico della preparazione del tortellino, rappresenta un elemento cruciale di questo progetto.
La cooperativa offre opportunità di lavoro a persone con difficoltà di inserimento, offrendo loro competenze e dignità attraverso il lavoro artigianale.
Pio Serritelli, amministratore delegato di Consorzio Blu e presidente di Botteghe e Mestieri, evidenzia un aspetto fondamentale: “Vogliamo evitare che l’inclusione sociale sia percepita come un atto di compassione.

Il nostro obiettivo è creare prodotti di alta qualità e meritare riconoscimenti per il nostro lavoro.
” Questa filosofia sottolinea la volontà di superare stereotipi e pregiudizi, promuovendo un modello di lavoro inclusivo e performante.

L’assessora regionale al turismo, Roberta Frisoni, aggiunge: “Quando si assapora un piatto come questo, è fondamentale raccontare la storia che si cela dietro, la passione e l’impegno che lo hanno reso possibile.
L’unione tra gastronomia e solidarietà non è solo un valore aggiunto, ma un elemento distintivo che arricchisce l’esperienza del turista, rendendolo partecipe di un racconto di comunità.

”La rinascita della Mora Romagnola è un capitolo a sé stante di questa storia.
Beatrice Bassi, del Gruppo Spadoni, ricorda con emozione come, trent’anni fa, la razza contava appena quaranta capi.

“Abbiamo lavorato intensamente per preservare e recuperare questa biodiversità”, spiega, “portando avanti un progetto di selezione genetica con il supporto della facoltà di Agraria e genetisti, per ricostruire le linee di sangue originarie.
” Questo sforzo di conservazione rappresenta un investimento nel futuro del territorio e nella salvaguardia del patrimonio zootecnico italiano.

Il Tortellino di Mora sarà protagonista della manifestazione Cinema DiVino e successivamente distribuito sul mercato.

Più che un semplice prodotto gastronomico, rappresenta un simbolo di resilienza, un invito a riscoprire le radici e a costruire un futuro più equo e sostenibile, dove la qualità del cibo si coniuga con la dignità del lavoro e la valorizzazione del territorio.

Un assaggio di Romagna che racconta una storia di impegno, passione e speranza.

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