La comunità cremonese è in lutto per la perdita di Marino Bocchi, un autista di 61 anni la cui vita è stata tragicamente interrotta in un incidente sulla Strada Provinciale 569, nel territorio di Crespellano, in provincia di Bologna.
La dinamica, ancora in fase di ricostruzione da parte della Polizia Locale della Valsamoggia, ha visto coinvolta l’autocisterna carica di gasolio, guidata da Bocchi, che, per cause ancora da chiarire, ha prima impattato una Toyota Yaris con due anziani a bordo – fortunatamente riportati solo ferite lievi – e successivamente è finita fuori strada, invadendo il piazzale di una struttura logistica, la Gls.
L’impatto con il piazzale ha innescato un evento catastrofico: l’autocisterna ha urtato una botte contenente gasolio, presumibilmente utilizzata per il rifornimento dei mezzi della Gls, con conseguente esplosione di violenza inaudita che ha causato la morte istantanea di Marino Bocchi.
Le indagini preliminari, seppur ancora in corso, non escludono che la deflagrazione possa essere stata preceduta dalla rottura di uno pneumatico, un’ipotesi che verrà vagliata attentamente attraverso l’analisi dei frammenti ritrovati sul luogo dell’incidente e tramite la consultazione di perizie tecniche.
Altri fattori, come l’eventuale malfunzionamento del veicolo, le condizioni del manto stradale e l’incidenza di fattori umani, non vengono esclusi e saranno oggetto di approfondimento.
La rapidità di intervento dei soccorsi – Carabinieri, Polizia Locale della Valsamoggia, personale del 118 con elisoccorso e ambulanze – ha permesso di gestire l’emergenza e prestare le prime cure ai feriti, sebbene non siano stati in grado di salvare Marino Bocchi.
Questo tragico episodio solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza delle operazioni di trasporto di merci pericolose, sulla necessità di controlli più rigorosi e sulla prevenzione di rischi correlati alla logistica industriale.
La comunità locale è sconvolta e si stringe attorno alla famiglia di Marino Bocchi, mentre le autorità competenti proseguono le indagini per far luce sulla ricostruzione completa della dinamica e accertare eventuali responsabilità.
L’evento sottolinea, ancora una volta, la fragilità umana di fronte alla potenza distruttiva degli eventi accidentali e l’importanza di un approccio proattivo alla sicurezza sul lavoro e nella viabilità.