Un lutto improvviso e una vicenda che solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza stradale e sulla responsabilità individuale hanno colpito Ravenna. Filippo Seminara, un uomo di ottant’anni, è deceduto all’ospedale Bufalini di Cesena, dove era stato ricoverato in seguito a un tragico incidente avvenuto giovedì mattina a Ravenna. Seminara, mentre attraversava una strada pedonale protetta, è stato investito da un veicolo.L’evento, avvenuto in viale Alberti alle 10:30, non è un caso isolato, ma si inserisce in una sequenza allarmante di episodi simili che hanno coinvolto lo stesso tratto di strada. L’autista del veicolo, anch’egli anziano, ottantacinque anni, si trova ora al centro di un’indagine che potrebbe portare a un’imputazione di omicidio stradale, a seguito della morte della vittima.Un dettaglio particolarmente inquietante emerge dalla ricostruzione dei fatti: l’uomo è già stato coinvolto in un incidente con dinamiche pressoché identiche. Il 27 febbraio 2020, sempre in viale Alberti e nello stesso punto, aveva causato un incidente in cui una donna, anch’essa mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, aveva riportato gravi lesioni. In quell’occasione, l’automobilista era stato denunciato per lesioni e gli era stata sospesa la patente per sei mesi.Questa concomitanza di eventi solleva questioni cruciali relative alla capacità di guida di persone anziane, alla necessità di controlli più rigorosi e alla gestione del rischio legato all’età. La vicenda pone l’accento sulla delicatezza di valutare e, quando necessario, limitare la circolazione di persone che, pur non agendo con malizia, potrebbero rappresentare un pericolo per sé stessi e per gli altri. Si apre un dibattito sulla responsabilità collettiva di garantire la sicurezza sulle strade, includendo un’attenta valutazione delle capacità fisiche e cognitive degli automobilisti, in particolare quelli più anziani, e l’importanza di promuovere una cultura della prudenza e del rispetto delle regole. L’incidente, oltre al dolore per la perdita di una vita, lascia un’eredità di interrogativi e la richiesta di un cambiamento concreto per prevenire tragedie simili in futuro.