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martedì 21 Ottobre 2025

Truffa a Parma: anziana salvata da nipote e Carabinieri

Un’abile rete di inganni e manipolazione ha preso di mira una donna anziana a Parma, sventolata in extremis grazie alla prontezza di un familiare e all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine.

L’episodio, che ha portato all’arresto di un ventiduenne, mette in luce la pervasività di truffe sempre più sofisticate, capaci di sfruttare l’ansia e la fiducia delle vittime più vulnerabili.

La vicenda si è dipanata a seguito di una telefonata allarmante ricevuta dalla nipote dell’anziana, che aveva intercettato un tentativo di estorsione perpetrato da un individuo che si spacciava per un maresciallo dei Carabinieri.
L’uomo, con un accento chiaramente campano, aveva orchestrato una narrazione fittizia: il figlio maggiore della donna era stato coinvolto in un incidente stradale e si trovava in stato di fermo.
Per evitare un processo e agevolare una presunta conciliazione con la Procura, l’uomo richiedeva con urgenza la consegna di denaro contante e gioielli di valore.

La nipote, immediatamente sospettosa, ha allertato le forze dell’ordine, che hanno organizzato un servizio di appostamento presso l’abitazione dell’anziana.

Nel momento in cui i poliziotti stavano per intervenire, un giovane si è presentato alla porta, presentandosi come un delegato dei Carabinieri incaricato di documentare i beni da sequestrare.
La sua intenzione, mascherata dietro una parvenza di ufficialità, è stata smascherata non appena ha varcato la soglia, venendo immediatamente bloccato.
Durante la perquisizione, il giovane è risultato in possesso di 2.820 euro, presumibilmente provento di precedenti truffe simili.

L’indagine ha rivelato un quadro più ampio: il telefono fisso dell’anziana continuava a squillare incessantemente da un numero sconosciuto, probabilmente riferendo a complici in attesa di conferma dell’avanzamento dell’operazione fraudolenta.
Parallelamente, sul cellulare del truffatore giungevano messaggi contenenti istruzioni operative dettagliate, evidenziando un’organizzazione ben strutturata.
L’arresto del ventiduenne, avvenuto in seguito a un processo per direttissima, ha portato alla convalida della misura cautelare e all’obbligo di dimora nella sua provincia di residenza.
L’episodio, oltre a sottolineare la necessità di una maggiore sensibilizzazione nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, evidenzia come la criminalità si adatti costantemente, sfruttando le nuove tecnologie e le dinamiche sociali per perpetrare truffe sempre più complesse e ingannevoli.
La prontezza di un familiare e la vigilanza delle forze dell’ordine hanno permesso di sventare un colpo che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti per una persona anziana e vulnerabile.

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