lunedì 29 Settembre 2025
23.1 C
Bologna

Truffa ai sogni calcistici: padre esasperato e indagini avviate.

L’illusione di un futuro da campione, alimentata da un’apparente opportunità professionale, si è rivelata una spietata truffa orchestrata in maniera sofisticata.
Tutto è iniziato con un annuncio online, una vetrina digitale che prometteva un provino esclusivo per giovani talenti calcistici, in uno stadio dell’Emilia-Romagna.
L’opportunità era allettante: osservatori qualificati pronti a individuare promesse e indirizzarle verso i vertici del calcio europeo.
Un padre, animato dalla speranza di un futuro brillante per il figlio, residente a Medesano, Parma, ha preso contatto con il sedicente talent scout, inscrivendo il ragazzo al provino.
Il giovane ha affrontato le prove sul campo, mentre i genitori, con il cuore in tumulto, seguivano l’evento dagli spalti.

In quel momento cruciale, sono stati avvicinati da un uomo che si è presentato come un osservatore calcistico, tessendo una ragnatela di promesse e illazioni.
L’uomo ha proposto l’invio del ragazzo a un prestigioso club calcistico spagnolo, accendendo una scintilla di speranza che si è presto trasformata in un incubo finanziario.
La trattativa, apparentemente solida, è stata poi contaminata dall’inserimento di due figure losche, che si sono presentate come intermediari con il club iberico, amplificando la complessità dell’inganno e la vulnerabilità delle vittime.

Nei giorni successivi, il padre del ragazzo si è trovato ad affrontare una serie di richieste pressanti.

Telefonate insistenti hanno incalzato, culminando in richieste di denaro: 1500 euro da versare tramite bonifici a uno degli intermediari.
La somma era giustificata con spese di volo, la redazione di un contratto preliminare e la prenotazione di un hotel in Spagna, elementi che rafforzavano l’illusione di un’offerta reale e concreta.

Tuttavia, l’entusiasmo e la speranza sono stati bruscamente interrotti dal silenzio: i contatti si sono interrotti, lasciando il padre con le mani vuote e il cuore spezzato.

La denuncia alle autorità è stata l’atto finale di una vicenda amara.
L’indagine, condotta dai Carabinieri, ha permesso di identificare i responsabili: tre italiani di 43, 49 e 69 anni.

Due di loro presentavano precedenti penali per reati analoghi, a testimonianza di un modus operandi consolidato e della premeditazione con cui l’inganno era stato pianificato.
Tutti e tre sono stati denunciati per truffa, un atto che evidenzia la gravità del reato e l’importanza di tutelare le vittime di queste truffe sempre più elaborate e mirate.
Il caso solleva interrogativi sulla vulnerabilità delle famiglie e sull’imperativo di sviluppare una maggiore consapevolezza e spirito critico di fronte a promesse allettanti che si presentano online, soprattutto quando si tratta di futuro dei giovani.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -