Unimore: 85 anni e una nuova sfida per gli studenti

L’Università di Modena e Reggio Emilia ha celebrato il suo ottantesimoquinto anno accademico, un traguardo che testimonia secoli di impegno nella formazione e nella ricerca.
Durante la cerimonia inaugurale, la rettrice Rita Cucchiara ha delineato una visione orientata all’accoglienza e alla valorizzazione del potenziale studentesco, riconoscendo la fiducia riposta nell’ateneo da parte di un numero considerevole di candidati, circa 650, in attesa di immatricolazione.
La rettrice ha annunciato un’iniziativa concreta: al termine del prossimo appello, verranno riaperti i bandi di ammissione a tutti i corsi di laurea.

Questa decisione mira a garantire che ogni studente meritevole possa trovare spazio all’interno dell’istituzione, con la prospettiva di offrire percorsi di recupero e aggiornamento, veri e propri “corsi azzeramento”, per favorire l’integrazione nei diversi percorsi formativi e, in ultima analisi, l’inserimento lavorativo nel territorio circostante.
Un investimento nel capitale umano locale, essenziale per la crescita economica e sociale.

L’evento ha visto la partecipazione del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, originario di Sassuolo, che ha offerto una *lectio magistralis* incentrata sulla competitività dell’industria italiana nel contesto delle sfide globali.

Orsini ha evidenziato le criticità che affliggono il panorama industriale europeo, come la burocrazia eccessiva e le scelte politiche discutibili, proponendo un ambizioso piano di rilancio per l’Italia, focalizzato sullo sviluppo infrastrutturale e sugli investimenti strategici.
La rettrice Cucchiara, nel suo discorso, ha ripercorso la gloriosa storia dell’ateneo, citando figure illustri come Sandro Pertini e Marco Biagi, a cui è dedicato il Dipartimento di Economia, sottolineando l’importanza della collaborazione decennale con l’Accademia militare di Modena.

Ha inoltre affrontato tematiche cruciali come la ricerca di finanziamenti e la realizzazione di nuovi studentati, ribadendo un fermo impegno verso l’inclusione e la diversità.
Un gesto simbolico, l’aver indossato scarpe rosse, ha voluto riaccendere l’attenzione sulla lotta contro la violenza di genere, un problema sociale ancora troppo diffuso.
Il presidente della componente studentesca, Emanuele Terranova, ha espresso preoccupazione per la crescente erosione delle risorse destinate all’istruzione, in netto contrasto con l’aumento delle spese militari.
Ha sollevato, con forza, la questione dell’accoglienza degli studenti palestinesi e delle delicate relazioni con Israele, invocando un’attenzione particolare a queste tematiche complesse e sensibili.
La risposta di Orsini è stata un’esplicita presa di posizione a favore della pace, un messaggio di speranza in un periodo storico segnato da tensioni globali.
La cerimonia si è conclusa con l’interpretazione corale di “Imagine” di John Lennon, un inno universale alla pace e alla fratellanza, a simboleggiare l’aspirazione a un futuro migliore per l’umanità.
L’Università di Unimore, al di là della celebrazione del suo lungo percorso, si conferma luogo di dialogo, formazione e impegno civile, volto a costruire un futuro sostenibile e inclusivo.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap