L’inchiesta sulla “Uno Bianca”, il tragico episodio che vide la perdita di ventitré vite innocenti per mano del gruppo criminale dei fratelli Savi tra il 1987 e il 1994, riemerge con nuove, significative direzioni investigative. Due filoni distinti, con tempistiche differenti, stanno ora al centro dell’attenzione degli inquirenti, alimentando la speranza di una verità più completa per le famiglie delle vittime e per l’intera comunità.Il primo, formalmente avviato nel 2022, si concentra sull’intricata vicenda “Macauda,” un nodo cruciale all’interno dell’omicidio dei carabinieri Antonino Stasi ed Errio Erriu, eventi che sconvolsero Castelmaggiore il 20 aprile del 1988. L’analisi approfondita di questa area specifica mira a svelare possibili collegamenti e complicità precedentemente trascurati, riaprendo interrogativi che, per anni, hanno alimentato un senso di ingiustizia e frustrazione.Parallelamente, un secondo filone investigativo, recentemente attivato nel 2024, si concentra su una questione ancora avvolta nel segreto, i cui dettagli non sono stati resi pubblici per tutelare l’andamento delle indagini. Questa riservatezza suggerisce l’importanza e la delicatezza delle nuove informazioni acquisite, indicando potenzialmente la scoperta di elementi inattesi che potrebbero riscrivere la narrazione di quanto accaduto.Il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, in un recente incontro generale, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento degli avvocati Alessandro Gamberini e Luca Moser, estensori della formale richiesta di riapertura delle indagini. Questi professionisti stanno collaborando attivamente con il R.I.S. di Parma, che sta conducendo scrupolose analisi forensi su una serie di elementi cruciali: campioni di DNA, tracce ematiche, indumenti e bossoli. Inoltre, sono state commissionate perizie grafologiche per accertare l’autenticità e l’origine di documenti potenzialmente rilevanti.L’auspicio prevalente, espresso dalle famiglie delle vittime, è che queste nuove indagini possano dissipare le numerose ombre che ancora gravano sulla vicenda. Si spera, in particolare, che il nuovo procuratore capo della procura di Bologna, Paolo Guido, possa infondere un rinnovato slancio all’inchiesta, indirizzandola verso una soluzione che possa finalmente restituire giustizia alle vittime e portare alla luce la verità completa di una storia segnata da violenza e dolore. La speranza è che queste nuove indagini, con le loro metodologie e approcci aggiornati, possano colmare le lacune del passato e offrire una prospettiva più chiara e definitiva sulla tragica scomparsa di ventitré persone.
Uno Bianca: Nuovi Svolte nell’Inchiesta sulle 23 Vittime
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