Settantacinque anni di una carriera che ha ridefinito i confini del rock, un’eredità artistica che si materializza in oltre cinquanta milioni di dischi venduti in tutto il mondo: Alice Cooper, pseudonimo di Vincent Damon Furnier, giunge in Italia per un’unica, imperdibile data estiva. Martedì 8 luglio, il Sequoie Music Park di Bologna – spazio vibrante all’interno della Unipol Arena nel Parco delle Caserme Rosse – sarà teatro di uno spettacolo che incarna l’essenza di un’icona.Più che un semplice musicista, Alice Cooper è stato il demiurgo di un intero genere, lo “shock rock”, un movimento che ha saputo coniugare teatralità, provocazione e virtuosismo musicale. La sua figura, avvolta in un’aura di mistero e decadenza, ha sfidato le convenzioni sociali, trasponendo le angosce e le ribellioni giovanili in un linguaggio visivo e sonoro inconfondibile. L’opera di Furnier non si limita alla mera performance; è un’esplorazione audace dei meandri della psiche umana, un viaggio attraverso il lato oscuro dell’animo.L’ultimo capitolo di questa straordinaria parabola artistica si intitola “Road”, un album concepito come un diario di bordo del suo lungo percorso, una riflessione sulla vita e sulla musica, condivisa con i fedeli compagni di viaggio: Chuck Garric, Nita Strauss, Ryan Roxie, Tommy Henriksen e Glen Sobel, elementi imprescindibili del suo suono.I suoi concerti sono leggende. Spettacoli che trascendono la semplice esecuzione musicale, trasformandosi in esperienze sensoriali totali. Macchine sceniche elaborate, elementi di scenografia inquietanti – bambole sinistre, la ghigliottina che simboleggia la morte dell’innocenza, il boa costrittore come metafora della prigionia – creano un’atmosfera carica di suspense e suggestioni. Questi elementi, pur rimanendo iconici, si evolvono costantemente, riflettendo l’incessante ricerca di Cooper di nuove forme di espressione.Il suo percorso artistico, costellato di riconoscimenti – tre candidature ai Grammy Awards, una stella sulla Hollywood Walk of Fame, l’ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame – testimonia la sua influenza duratura. Tuttavia, è l’impatto culturale di brani come “School’s Out”, un inno generazionale che ha catturato lo spirito di ribellione degli anni ’70, e del complesso concept album “Welcome to My Nightmare” (1975), a definire il culmine della sua creazione. Quest’ultimo, un’opera concettuale che dipinge un quadro onirico e inquietante, rappresenta un esempio magistrale della sua capacità di tessere narrazioni complesse attraverso la musica e l’immagine.La sua carriera non si è limitata alla performance solista. Il progetto “Hollywood Vampires”, nato nel 2015 in collaborazione con Johnny Depp, testimonia la sua apertura alla sperimentazione e alla contaminazione, confermando il suo status di figura chiave nel panorama musicale globale. L’incontro con Depp ha dato vita a un supergruppo che ha saputo unire generazioni di appassionati, ampliando ulteriormente l’influenza di Alice Cooper.
Alice Cooper in Italia: Un’Icona del Rock a Bologna
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