L’abbraccio caloroso di Bologna ha consacrato un evento culturale di rara intensità: l’accoglienza a Wes Anderson, acclamato regista americano, per la sua partecipazione a “Sotto le stelle del cinema” in collaborazione con la Cineteca.
Piazza Maggiore, epicentro pulsante della vita cittadina, si è trasformata in un teatro a cielo aperto, accogliendo una folla straordinaria, stimata in oltre quindicimila persone, durante le due serate del 3 e 4 agosto.
Il pubblico ha avuto il privilegio di rivivere i capolavori di Anderson, da “Isola dei cani” alla pietra miliare de “Grand Budapest Hotel”, un’immersione stilistica e narrativa che ha cementato il suo posto nell’immaginario collettivo del cinema contemporaneo.
L’affetto del pubblico bolognese non è rimasto inascoltato.
In un gesto di reciprocità e affetto, Anderson ha realizzato un video dedicato agli attori Ralph Fiennes e Tony Revolori, protagonisti de “Grand Budapest Hotel”, un tributo vibrante che ha amplificato l’atmosfera di festa e condivisione.
La presenza di Anderson ha catalizzato l’interesse anche nel circuito cinematografico cittadino, con il Cinema Modernissimo che ha registrato il tutto esaurito in due occasioni.
La prima, domenica, per la proiezione de “La trama fenicia”, il suo ultimo lavoro, un’occasione per anticipare le prossime mosse di un autore sempre all’avanguardia.
La seconda, lunedì, ha rappresentato una vera e propria riscoperta: la presentazione di “Days and Nights in the Forest”, un film indiano del 1970 di Satyajit Ray, riportato alla luce proprio grazie all’interesse e all’impegno di Anderson, ampliando il panorama culturale e cinematografico con una gemma rara del cinema asiatico, altrimenti dimenticata.
“Amo Bologna,” ha esplicitato il regista, rivelando un legame profondo con la città, ancorato alla Cineteca e alla sua atmosfera unica.
Le sue parole, espressione di un’autentica affezione, sottolineano come la città bolognese si configuri come un luogo privilegiato, un rifugio artistico dove l’incontro tra la creatività e la passione per il cinema si manifesta in modo esemplare.
L’evento non è stato solo una celebrazione del cinema di Wes Anderson, ma anche un omaggio alla cultura cinematografica in tutte le sue forme, un ponte tra Oriente e Occidente, tra passato e presente, capace di generare emozioni intense e stimolare la riflessione.