Il Bologna Jazz Festival 2025, un crocevia imprescindibile per gli amanti del jazz e delle sue derivazioni, si appresta a illuminare la scena musicale felsinea con un cartellone di eventi che spaziano dall’elettrificazione del fusion all’introspezione dell’improvvisazione contemporanea.
Organizzato dalla Fondazione Bologna in Musica Ets, il festival, la cui programmazione completa sarà svelata in autunno, si estenderà oltre il cuore della città, coinvolgendo teatri, club e sedi nella provincia di Ferrara e Forlì, per un’immersione totale nel suono.
Le prime anticipazioni delineano un percorso artistico ricco di contrasti e sperimentazioni, un viaggio attraverso decenni di evoluzione del jazz, con artisti che incarnano diverse sfaccettature di un linguaggio musicale in continua trasformazione.
L’apertura, il 23 ottobre al Teatro Celebrazioni, sarà affidata all’esuberanza ritmica di Billy Cobham, figura chiave della fusion degli anni Settanta.
Cobham, batterista di culto, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del jazz, contribuendo a definire il suono elettrico di Miles Davis e poi scolpendo un percorso solistico dirompente con l’album *Spectrum*, un manifesto di energia e virtuosismo.
Il 28 ottobre, l’Unipol Auditorium accoglierà l’enigmatica Mary Halvorson e il suo sestetto Amaryllis.
Chitarrista statunitense di spicco nella scena dell’improvvisazione contemporanea, Halvorson si muove con disinvoltura tra l’avanguardia jazz, il rock sperimentale e le contaminazioni elettroniche, creando un universo sonoro complesso, stratificato e profondamente personale.
La sua musica non è semplice ascolto, ma un’esperienza immersiva che invita all’esplorazione e alla riflessione.
Il 4 novembre, l’Auditorium Manzoni sarà il palcoscenico del ritorno di Dee Dee Bridgewater, una voce potente e versatile che ha segnato il Bologna Jazz Festival con la sua presenza carismatica nel 2014.
Bridgewater presenterà *We Exist!*, un progetto che esplora temi di identità, resilienza e celebrazione della diversità attraverso un mix di jazz, soul, funk e ritmi africani, un inno alla forza dell’animo umano.
La chiusura del ciclo di eventi nei teatri, il 13 novembre all’Unipol Auditorium, sarà ad opera di Monty Alexander, un pianista di rara intensità emotiva.
Alexander, erede di una tradizione pianistica che affonda le radici negli anni ’50, possiede una capacità unica di trasformare ogni performance in un’esperienza coinvolgente e inaspettata.
Il suo virtuosismo, il suo tocco inconfondibile e la sua profonda conoscenza del linguaggio jazz lo collocano tra i grandi maestri della tastiera, un punto di riferimento per le nuove generazioni di musicisti.
Alexander, come Peterson e Jamal prima di lui, dimostra come il jazz possa essere al tempo stesso forma, improvvisazione e sublime emozione.
Il Bologna Jazz Festival 2025 si preannuncia quindi un evento imperdibile per tutti coloro che desiderano lasciarsi trasportare dalla magia del jazz e scoprire le nuove frontiere della musica contemporanea.