Nel vibrante tessuto culturale di Bologna, a pochi passi dall’iconica coppia delle Due Torri e dalla spiritualità della Basilica di Santo Stefano, la Birreria Popolare si è rivelata un luogo di inaspettata fusione tra tradizione e innovazione.
Più che una semplice birreria, è diventata un palcoscenico pulsante, un punto d’incontro tra l’effervescenza della vita cittadina e l’elevata arte della musica classica.
Questa metamorfosi è il frutto dell’iniziativa “Classica in Sneakers”, una rassegna ambiziosa promossa dal Bologna Festival, che offre un ciclo di dieci concerti tra marzo e dicembre.
L’idea, apparentemente audace, si rivela geniale: de-formalizzare l’esperienza del concerto, rendendola accessibile e coinvolgente per un pubblico ampio e variegato, spesso lontano dai circuiti classici.
L’atmosfera è rilassata, la compagnia è piacevole, tra un sorso di birra artigianale e un assaggio dei prodotti tipici bolognesi, si apre un mondo di melodie e armonie.
Il programma musicale, curato con grande attenzione, spazia dai capolavori beethoveniani – le Sonate e i Quartetti che definirono un’epoca – agli evocativi Notturni di Chopin, fino a esplorare le complesse e spesso provocatorie opere dei compositori del Novecento e oltre.
L’orchestrazione è sorprendente: si alternano gli strumenti classici – pianoforti, violini, violoncelli – a strumenti meno convenzionali come fisarmoniche, sax e chitarre, creando un suono unico e inaspettato.
Questa scelta di portare la musica classica in un ambiente informale non è casuale.
Il Bologna Festival, con lungimiranza, ha voluto abbattere le barriere che spesso isolano la musica colta, proponendo un approccio più democratico e partecipativo.
Si tratta di un atto di coraggio culturale, che mira a riconnettere il pubblico con l’arte, liberandola dalle rigide convenzioni che talvolta la rendono inaccessibile.
I concerti vedono protagonisti giovani talenti, musicisti under 30 selezionati attraverso una rigorosa “Call for Artists” che il Festival lancia ogni anno.
Si tratta di voci emergenti, promesse di un futuro musicale ricco di innovazione e creatività.
Questa attenzione alla nuova generazione di musicisti non solo offre loro un’opportunità preziosa di farsi conoscere, ma contribuisce anche a garantire la freschezza e la vitalità della rassegna.
L’appuntamento del 3 novembre alle ore 19:00 vedrà Victoria Nava, pianista di talento nato a Bruxelles e residente in Germania, impegnata in un programma di grande intensità.
Il suo repertorio spazierà dalla Sonata in mi bemolle maggiore, Op.
27 N. 1 “Quasi una fantasia” di Beethoven, un’opera che incarna l’animo romantico del compositore, alla Sonatine di Maurice Ravel, un gioiello di eleganza e raffinatezza, per concludere con la Rapsodia in si minore, Op.
79 N. 1 di Johannes Brahms, un’opera appassionata e struggente.
Victoria Nava, formatasi presso la Robert Schumann Hochschule di Düsseldorf, porta con sé una profonda conoscenza del repertorio romantico e una sensibilità artistica raffinata, pronta a incantare il pubblico bolognese.
La serata si preannuncia come un’esperienza musicale intensa e memorabile, un ulteriore tassello nella storia di una birreria che ha saputo trasformarsi in un vero e proprio tempio dell’arte.







