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sabato 15 Novembre 2025

Ferrara all’avanguardia: la scienza protegge i teatri storici.

Ferrara si posiziona all’avanguardia della ricerca acustica teatrale, inaugurando un approccio innovativo e multidisciplinare allo studio delle dinamiche suono-struttura in edifici storici.
Il progetto “Teatri di Tradizione e Musica Amplificata: Valutazione dell’Impatto Vibrazionale Indotto da Concerti Amplificati sul Teatro Comunale di Ferrara”, ospitato nel prestigioso Teatro Comunale Claudio Abbado – un gioiello architettonico risalente al 1798 – rappresenta una vera e propria frontiera scientifica.

Fino ad oggi, la letteratura tecnica e la ricerca accademica hanno trascurato sistematicamente l’interazione tra le sollecitazioni acustiche e vibrazionali generate da performance contemporanee e il patrimonio architettonico di teatri storici.

Questo progetto colma questa lacuna, adottando un approccio che unisce fisica, ingegneria strutturale, acustica musicale e storia dell’architettura.
La collaborazione sinergica tra l’Università di Ferrara, l’amministrazione comunale, la Fondazione Teatro Comunale e lo studio di acustica Sigfrida sottolinea l’importanza di un impegno condiviso per la salvaguardia del patrimonio culturale.
La ricerca, guidata dal fisico Francesco Pompoli, esperto in Fisica Tecnica, non si limita alla mera misurazione delle vibrazioni.
L’obiettivo è decostruire la complessa interazione tra suono, materiale e ambiente, comprendendo come le moderne tecnologie audio – amplificazione, sistemi di diffusione, effetti sonori – perturbino la stabilità e l’integrità strutturale di un edificio settecentesco.

La fase sperimentale, già avviata con monitoraggi durante eventi “Avantgarde” e “Soundtracks”, ha generato un vasto set di dati che ora vengono analizzati con metodologie avanzate.
L’installazione di accelerometri e microfoni, strategicamente posizionati su elementi architettonici cruciali – stucchi, decorazioni pittoriche, elementi lignei, soffitto – ha permesso di distinguere con precisione l’impronta di fattori endogeni (amplificazione, risposta del pubblico, movimentazione scenica) da quella di influenze esogene (traffico urbano, rumori ambientali).

L’analisi di questi dati mira a sviluppare un modello predittivo, in grado di simulare l’effetto di diverse configurazioni sonore e vibrazionali sulla struttura del teatro.

L’ambizione del progetto va ben oltre il contesto locale.
Si propone di creare un modello open source, accessibile e riproducibile da altri teatri storici che si confrontano con sfide simili.
Questo modello non sarà solo un utile strumento di diagnosi e prevenzione, ma anche un punto di partenza per la definizione di linee guida operative, finalizzate a conciliare la necessità di offrire spettacoli sonori innovativi con l’imperativo di preservare l’autenticità e la longevità del patrimonio architettonico.
La pubblicazione di articoli specialistici e l’organizzazione di un convegno scientifico internazionale contribuiranno a diffondere i risultati della ricerca e a promuovere un dibattito costruttivo sulla gestione acustica dei teatri storici, promuovendo una cultura della conservazione consapevole e proattiva.

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