venerdì 10 Ottobre 2025
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Gary Green a Bologna: un omaggio fotografico a Morandi.

Casa Morandi, spazio museale civico di Bologna, accoglie fino al 6 gennaio una mostra monografica dedicata al fotografo americano Gary Green (New York, 1956), intitolata ‘After Morandi’ e curata da Steve Bisson. L’esposizione, edita da L’Artiere, non si configura come una riproduzione o un’imitazione dell’opera di Giorgio Morandi, bensì come una profonda e personale riflessione sul suo universo artistico, un tentativo di cogliere l’essenza del suo sguardo e la sottile, struggente liricità che pervade le sue tele.
Green, artista poliedrico con una carriera che fonde fotografia documentaria e ricerca nell’arte contemporanea, ha subito un’esperienza trasformativa nel 2014.

Durante un periodo di sabbatical dal Colby College in Maine, un viaggio in Italia si rivelò cruciale, inaugurando una connessione intima con la figura e l’opera del pittore bolognese.

La visita a Casa Morandi, luogo intriso di silenzio e spiritualità, rappresentò un vero e proprio pellegrinaggio interiore.

In quel contesto rarefatto, Green realizzò un numero limitato di scatti, alternando l’utilizzo di una macchina fotografica di grande formato a immagini catturate con un semplice smartphone – un gesto che sottolinea la spontaneità e l’immediatezza dell’esperienza.

Successivamente, un mese di residenza artistica ad Assisi alimentò ulteriormente questo processo creativo.

Lì, Green iniziò a comporre nature morte minimali, utilizzando materiali semplici e reperiti localmente: bottiglie, tegole, pietre, creando un ambiente scenografico di sobria eleganza.

La luce naturale, impietosa e rivelatrice, illuminava gli oggetti, evidenziandone le texture e le forme.
Tuttavia, fu solo con il ritorno negli Stati Uniti, durante una residenza artistica a Yaddo, che il significato più profondo del suo lavoro emerse.
La stampa e la contemplazione delle immagini prodotte gli permisero di riconoscere il denominatore comune: non l’ambientazione geografica, né l’atmosfera umbra, ma la presenza ineludibile dell’influenza di Morandi.
L’eredità morandiana si manifestava nell’attenzione al dettaglio, nella ripetizione dei motivi, nella ricerca di un silenzio eloquente, nell’evocazione di un mistero sottile e persistente.

Questo riconoscimento diede vita al libro ‘After Morandi’ (L’Artiere, 2016), un omaggio sentito e originale al pittore bolognese, un’esplorazione del suo linguaggio artistico attraverso la lente della fotografia contemporanea.
La mostra a Casa Morandi rappresenta quindi un’occasione unica per confrontare due sensibilità artistiche, due approcci alla rappresentazione del mondo, due interpretazioni della bellezza che si rivela nell’essenziale.

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