sabato 11 Ottobre 2025
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Il Fascino del Disegno: Bologna Omaggia Zacchi e l’Arte Italiana

Un’eccezionale finestra sulla storia dell’arte italiana si apre alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, con l’inaugurazione di “Il fascino discreto del disegno”, una mostra che raccoglie sessanta disegni di maestri del XV al XX secolo.
L’evento è reso possibile da una straordinaria donazione di Alessandro Zacchi, figura di spicco nel panorama della storia dell’arte e della grafica bolognese, che ha conferito all’istituzione culturale un patrimonio di 179 disegni e 21 incisioni.
Questa generosità, concretizzatasi il 6 maggio 2024, non solo arricchisce il patrimonio artistico locale e nazionale, ma offre agli studiosi e al pubblico un’opportunità unica di approfondimento.
La collezione Zacchi è il risultato di decenni di ricerca appassionata e di una selezione rigorosa, testimoniando un amore profondo per il disegno come forma d’arte autonoma e come strumento essenziale per la creazione artistica.
I disegni esposti, che spaziano da Guercino a Bartolomeo Passerotti, Ludovico Carracci, Domenichino fino a Tommaso Minardi e Alessandro Cervellati, offrono uno sguardo intimo e privilegiato sui processi creativi degli artisti, rivelando abbozzi, studi preparatori, bozzetti e riflessioni che precedono la realizzazione delle opere maggiori.

La mostra non si limita a presentare opere di grande pregio, ma si propone di esplorare le molteplici tematiche che le attraversano: la composizione, lo studio della figura umana, la resa dei ritratti e delle caricature, la rappresentazione di paesaggi e vedute urbane.
Un’attenzione particolare è dedicata a un disegno di bottega raffaelliana, un prezioso documento legato alla decorazione degli affreschi vaticani, e a una sezione dedicata all’opera di Francesco Rosaspina, incisore di notevole talento, da cui provengono circa sessanta fogli.
Il percorso espositivo sarà arricchito da un focus dedicato all’attività didattica e artistica di Rosaspina, integrato dal ritratto eseguito da George Hayter nel 1828, custodito presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, e da un catalogo edito da White Book che approfondirà il significato e il valore del lascito Zacchi.

Zacchi ha espresso chiaramente il desiderio che la sua collezione fosse accessibile a tutti, considerandola un bene comune da condividere con la comunità artistica e il pubblico.
Una seconda donazione è prevista per ampliare ulteriormente questa preziosa collezione, consolidando il suo ruolo come risorsa fondamentale per la ricerca e la divulgazione dell’arte italiana.

La mostra, curata da Marzia Faietti, Elena Rossoni e Mirella Cavalli, rappresenta un omaggio alla passione, alla dedizione e alla lungimiranza di Alessandro Zacchi, un vero mecenate dell’arte.

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