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martedì 11 Novembre 2025

Mar Ravenna: Guidi e l’Accademia, un’acquisizione prestigiosa.

Il Mar-Museo d’Arte di Ravenna si distingue come istituzione di primaria importanza nel panorama nazionale, sigillando il riconoscimento attraverso la selezione nel bando “Strategia Fotografia 2025”, un’iniziativa promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Questa prestigiosa menzione sottolinea non solo il ruolo cruciale del museo, ma anche il suo costante impegno nella promozione e nella conservazione del patrimonio fotografico italiano, in particolare quello contemporaneo.
Il fulcro di questo percorso di valorizzazione è il progetto “In Accademia”, curato da Silvia Loddo, che prevede per il Mar l’acquisizione di un corpus significativo di trenta stampe fotografiche realizzate da Guido Guidi (Cesena, 1941), figura cardine della fotografia italiana.

Queste immagini, scattate tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Duemila, documentano con profonda intimità gli spazi che hanno fatto da cornice all’attività didattica di Guidi presso le precedenti sedi dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna: la Loggetta Lombardesca e via delle Industrie, luoghi in cui l’artista ha insegnato fotografia per oltre trent’anni, a partire dal 1989.
Le fotografie non sono semplici documentazioni di ambienti accademici; esse costituiscono una riflessione visiva sulla didattica artistica e sulla natura del sapere.
Guidi, attraverso il suo sguardo lucido e disincantato, restituisce la materialità degli spazi, rivelando le tracce tangibili della vita quotidiana in Accademia: gessi di modellazione, muri che narrano storie di studenti e maestri, aule silenziose, tavoli da lavoro, cavalletti che sorreggono tele in divenire, tagliole che definiscono forme, attrezzi che plasmano la materia, un proiettore che proietta mondi immaginari, e volti di allievi e colleghi.
Ogni elemento, apparentemente banale, viene elevato a segno portante di un linguaggio visivo radicale.

L’approccio di Guidi si caratterizza per una deliberata assenza di gerarchie visive, un rifiuto di stabilire priorità tra gli oggetti rappresentati.

Questo atteggiamento si coniuga a una profonda conoscenza della storia dell’arte e a una maestria tecnica che l’artista non esita a smontare, a decostruire, con l’obiettivo di liberare lo sguardo e stimolarne l’autonomia.
L’occhio, affrancato dai condizionamenti del pregiudizio estetico, è invitato a pensare, a interrogarsi, a interpretare la realtà in modo originale e personale.

Le opere, realizzate con una fotocamera di grande formato 8×10 pollici e stampate con un processo chimico su carta Fujicolor Crystal Archive, testimoniano una pratica fotografica intesa come dialogo continuo con altre discipline artistiche: disegno, pittura, architettura.

È un esercizio di sguardo pensante, un’indagine sulla capacità del quotidiano di rivelare l’essenza dei luoghi, la loro anima nascosta.

L’acquisizione di questo significativo gruppo di fotografie di Guido Guidi rappresenta per il Mar un momento cruciale nel suo percorso di crescita, un ulteriore passo avanti nella valorizzazione della fotografia non solo come linguaggio artistico, ma anche come potente strumento di conoscenza e comprensione del territorio e della cultura che lo abita.

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