La trenta edizione del Festival Mundus, l’appuntamento estivo promosso da Ater-Fondazione, si appresta a inaugurare una stagione di incontri sonori e culturali il 30 giugno, alle ore 21:30, all’interno dei suggestivi Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia. L’evento di apertura sarà dedicato a *Mande Sila Quartet*, una proposta musicale inedita e di grande impatto, presentata in prima assoluta italiana. Al centro di questo progetto si erge Habib Koité, figura di spicco nel panorama della world music contemporanea, un artista che incarna il ruolo di ambasciatore della ricchissima tradizione musicale africana. Koité, chitarrista e interprete carismatico, affonda le sue radici in una nobile dinastia di narratori Khassonké del Mali, una stirpe di cantastorie che lo consacra erede di un’eredità orale millenaria. La sua musica, profondamente radicata nel territorio maliano, trascende le barriere geografiche, dialogando con influenze blues, jazz e ritmi afrocubani, creando un linguaggio sonoro universale.L’ensemble *Mande Sila Quartet* arricchisce la visione artistica di Koité con la presenza di musicisti di eccezionale talento. Aly Keita, proveniente dalla Costa d’Avorio, è riconosciuto a livello internazionale per la sua magistrale interpretazione del balafon, un’iconica percussione africana. Lamine Cissokho, del Senegal, porta con sé l’eredità di una famiglia di griot, custodi della tradizione orale, e maneggia con maestria la kora, strumento a corde pizzicate dal suono evocativo. A completare il gruppo, Mama Koné, versatile percussionista, contribuisce con una vasta gamma di strumenti, dal djembe alla calabash, fino a pad elettronici, consolidando una collaborazione profonda e duratura con Habib Koité.La performance non è solo un concerto, ma una celebrazione del *Mandè Sila*, un percorso storico e spirituale legato all’Impero Mandingo. Quest’ultima via simbolica incarna la convergenza di lingue, culture e pratiche musicali dell’Africa occidentale, un crogiolo di tradizioni che nutre l’ispirazione dei musicisti e stimola una nuova dimensione espressiva all’interno del genere world music, portando a galla un rinnovamento profondo e significativo. L’evento si configura, quindi, come un’opportunità unica per esplorare le radici comuni dell’umanità attraverso la forza universale della musica.
Mundus Festival: Habib Koité e le radici africane della world music
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