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giovedì 30 Ottobre 2025

MUST Parma: dove scienza, arte e storia si incontrano.

A Parma si apre il MUST – Museo di Storiografia Naturalistica, una prima assoluta in Italia, celebrato da un mini-festival triennale (30, 31 ottobre e 1 novembre) che ridefinisce il rapporto tra scienza, arte e storia.

Nato da un’iniziativa dell’Università di Parma e sostenuto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) del Ministero della Cultura, il MUST non è semplicemente un museo, ma un vero e proprio laboratorio di conoscenza, un luogo in cui le collezioni scientifiche dialogano con le sensibilità artistiche e le prospettive storiche delle diverse epoche.

La riqualificazione del Museo di Storia Naturale dell’Università ha dato vita a una struttura accessibile e inclusiva, un contenitore per un patrimonio di circa 6.000 reperti, molti dei quali, fino ad ora inaccessibili o poco valorizzati, risorgono in un nuovo splendore grazie a un allestimento innovativo.
L’approccio museografico, profondamente radicato in principi di *storytelling* e coinvolgimento sensoriale, abbandona la concezione tradizionale di esposizione statica per abbracciare un percorso dinamico e immersivo.
Il cuore pulsante del MUST è l’integrazione tra la storia delle scienze naturali e la loro rappresentazione culturale.
Attraverso “quadri animati”, figure storiche, interpretate da attori in costume d’epoca, narrano in prima persona la genesi e l’evoluzione delle collezioni, offrendo al visitatore una prospettiva inedita sul museo stesso come prodotto del suo tempo.
Queste ricostruzioni sceniche, arricchite da elementi multimediali, creano un ponte tra il passato e il presente, permettendo di comprendere come l’osservazione della natura sia stata plasmata da ideologie, interessi e innovazioni tecnologiche.

Un elemento distintivo del MUST sono le Wunderkammern, ricostruzioni fedeli di studi privati che offrono uno sguardo privilegiato sul collezionismo scientifico del passato.
Il salotto di Maria Luigia d’Asburgo, esempio di opulenza e curiosità aristocratica, dialoga con gli studioli di Pellegrino Strobel e Angelo Andres, testimonianza dell’ingegno di naturalisti e artisti del Settecento.
Queste ambientazioni immersive trasportano il visitatore in un viaggio estatico attraverso i secoli, rivelando la complessità del rapporto tra uomo e natura in diverse epoche storiche.

La ricchezza delle collezioni è straordinaria.
Nella sezione di paleontologia, un delfino reca le cicatrici di un antico attacco da parte di uno squalo bianco, un reperto unico al mondo che testimonia la preistoria degli ecosistemi marini.

Lo scheletro quasi completo di una balenottera pliocenica, di dimensioni imponenti, evoca la maestosità del passato.
Una Wunderkammer dedicata alla ceroplastica anatomica di Lorenzo Tenchini, medico pioniere nell’applicazione delle teorie fisiognomiche di Cesare Lombroso, offre uno sguardo inquietante sulla scienza forense dell’Ottocento.

In contrasto, una seconda Wunderkammer, proiettata verso il futuro con un design futuristico e colori vibranti, ospita la collezione di lepidotteri e coleotteri di don Ezio Boarini, un tesoro di biodiversità locale ed esotica.
Il MUST non è dunque un semplice contenitore di reperti, ma un organismo vivente, un luogo di ricerca e divulgazione scientifica che invita alla riflessione sul nostro rapporto con il mondo naturale e sulla nostra identità culturale.

Un progetto ambizioso che mira a diventare un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per la museologia naturalistica.

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