Il Palazzo Ducale di Guastalla risplende di nuova luce, inaugurando al pubblico le sale restaurate del piano nobile, un intervento che segna un capitolo significativo nella sua storia e nell’accessibilità al patrimonio culturale emiliano-romagnolo.
La cerimonia, alla presenza dell’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni, dell’architetto Sergio Bettini, ideatore del progetto di restauro, e del riconosciuto storico dell’arte, Massimo Mussini, celebra il completamento di un percorso complesso, iniziato a seguito del terremoto che ha colpito la regione nel 2012.
Il sisma aveva innescato un processo di urgente necessità: non solo riparare i danni strutturali, ma anche rafforzare la resilienza del palazzo, monumento simbolo della città e testimonianza tangibile della potenza e del mecenatismo dei Gonzaga-Nevers.
L’intervento primario, finanziato con circa 424.000 euro, suddivisi tra risorse regionali e comunali, si è concentrato sulla stabilizzazione e consolidamento delle fondamenta e delle murature, prevenendo ulteriori deterioramenti e garantendo la sicurezza dell’edificio.
Tuttavia, la visione andava oltre la semplice riparazione.
Il Palazzo Ducale di Guastalla non può essere inteso solo come una struttura fisica, ma come un contenitore di memoria collettiva, un luogo di incontro tra passato, presente e futuro.
Per questo, l’inserimento di un ascensore, cofinanziato con ulteriori 475.000 euro da parte della Regione Emilia-Romagna, rappresenta un atto di profonda portata culturale.
L’ascensore non solo abbatte le barriere architettoniche, rendendo il piano museale accessibile a persone con disabilità motorie, anziani e famiglie con bambini, ma simboleggia l’impegno a democratizzare l’accesso alla cultura, estendendo l’esperienza del patrimonio artistico a un pubblico più ampio e diversificato.
L’intervento di restauro, attuato con rigore scientifico e attenzione ai dettagli, ha mirato a preservare l’autenticità delle decorazioni originali, recuperando affreschi, stucchi e intagli lignei.
Il restauro non si è limitato alla mera conservazione, ma ha perseguito un’azione di valorizzazione, esaltando la bellezza intrinseca degli ambienti e ricostruendo la narrazione storica che essi veicolano.
“Questo intervento è un investimento nel futuro della nostra identità culturale”, ha dichiarato l’assessora Allegni, sottolineando come il patrimonio artistico non sia un bene statico, ma un motore di sviluppo sociale ed economico.
La sua accessibilità è fondamentale per la formazione della coscienza civica, per la trasmissione dei valori e per la promozione del turismo sostenibile, che contribuisce a rigenerare il tessuto economico e sociale del territorio.
Il Palazzo Ducale di Guastalla, con la sua riapertura e con la sua nuova accessibilità, si conferma un luogo vivo, un punto di riferimento per la comunità e una vetrina per l’eccellenza artistica e culturale dell’Emilia-Romagna.
L’edificio si apre, ora, ad un nuovo capitolo della sua storia, invitando visitatori e studiosi a riscoprire la sua bellezza e la sua importanza nel contesto del patrimonio storico italiano.