Parma acquisisce un tesoro: l’album Petitot, gioiello bodoniano.

Il Complesso Monumentale della Pilotta di Parma celebra l’acquisizione di un’opera di inestimabile valore storico e artistico: l’album “Raccolta di rami incisi in varie occasioni dalla Regio-Ducal Corte di Parma”, un documento unico che illumina il rapporto tra l’arte grafica, la tipografia e il mecenatismo nobiliare alla fine del Settecento.

Questa acquisizione, resa possibile grazie al cruciale sostegno del Ministero della Cultura, si configura come un tassello fondamentale per l’ampliamento della collezione della Biblioteca Palatina e, per estensione, per la valorizzazione del Museo Bodoni, istituzione dedicata alla memoria del celebre tipografo saluzzese.

L’album, frutto dell’ingegno e della maestria dell’incisore francese Ennemond Alexandre Petitot (1727-1801), rappresenta una testimonianza eccezionale di un periodo di intensa fioritura culturale a Parma, sotto il regno di Ferdinando I di Borbone.
Petitot, giunto a Parma come incisore alla corte, collaborò strettamente con Giambattista Bodoni, il rivoluzionario tipografo che, con la sua fusione di tradizione e innovazione, ridefinì gli standard della stampa e della legatoria a livello europeo.
Le incisioni raccolte nell’album sono il frutto di una serie di commissioni artistiche, eseguite tra il 1769 e il 1791, e destinate ad illustrare eventi, celebrazioni e figure di spicco della corte parmense.
L’importanza di questa acquisizione risiede non solo nel suo eccezionale stato di conservazione, ma anche nella sua rarità.
Si tratta di un manufatto quasi inesistente nel panorama librario moderno, con un solo altro esemplare noto, conservato presso la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, e una notizia di una terza copia, dispersa nel lontano 1845.

Questa scarsità rende il volume un vero e proprio tesoro bibliografico, un’autentica reliquia bodoniana che offre uno sguardo privilegiato sul sistema di produzione artistica e tipografica dell’epoca.

L’acquisizione, come sottolinea con emozione Stefano L’Occaso, direttore del Complesso Monumentale della Pilotta, testimonia l’impegno istituzionale nella salvaguardia e nella promozione del patrimonio culturale italiano.
Si tratta, infatti, della seconda copia esistente di un’opera presumibilmente stampata in un numero di esemplari estremamente limitato, il che ne accresce ulteriormente il valore storico e artistico.
L’operazione, complessa e articolata, è il risultato di una sinergia tra competenze scientifiche, supporto ministeriale e visione strategica, e sottolinea il ruolo fondamentale della Direzione Generale Musei nel sostenere iniziative di restauro e valorizzazione del patrimonio nazionale.
La sua integrazione nella Biblioteca Palatina rappresenta un’opportunità unica per approfondire la conoscenza del ruolo di Petitot all’interno dell’officina bodoniana e per contestualizzare la sua attività nel più ampio panorama artistico e culturale del Settecento europeo.

L’album, dunque, non è solo un libro, ma una finestra aperta su un’epoca di grande fermento intellettuale e artistico.

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