L’Università di San Marino ha assunto un ruolo di primo piano in un’iniziativa di respiro internazionale, inserendosi attivamente nel Network delle Università dei Piccoli Stati e Territori (NUSCT).
Questo network, che include istituzioni accademiche provenienti da realtà geografiche e politiche spesso caratterizzate da sfide uniche – come Andorra, Islanda, Liechtenstein e Montenegro – ha recentemente focalizzato l’attenzione sul ruolo cruciale che la ricerca e l’insegnamento universitari svolgono nel tessuto sociale ed economico dei territori in cui operano.
L’evento, svoltosi nelle Isole Faroe, ha rappresentato un momento di riflessione e scambio di buone pratiche.
Il docente Marco Greggi ha offerto un’analisi approfondita delle implicazioni delle politiche fiscali, evidenziando come scelte mirate possano incentivare l’innovazione e attrarre talenti.
Parallelamente, la collaborazione tra il direttore e lo station manager di Usmaradio, Roberto Paci Dalò e Alessandro Renzi, ha illustrato il potenziale di una rete universitaria transnazionale per la promozione di scambi culturali e la divulgazione scientifica, culminando nella raccolta di materiale per un reportage immersivo che cattura l’essenza della scena artistica e culturale locale.
Questo progetto ambizioso mira a creare un ponte tra la ricerca accademica e il pubblico, rendendo la conoscenza accessibile e stimolante.
L’impulso all’iniziativa è stato fornito dal Rettore dell’Università di San Marino, Corrado Petrocelli, il quale ha riconosciuto l’importanza di una visione strategica per il futuro del network.
Il successivo incontro annuale, il settimo del suo genere, tenutosi il 4 giugno, ha visto la partecipazione del direttore del Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali, Michele Chiaruzzi, a rappresentare l’Ateneo del Titano.
Le discussioni durante questo incontro hanno abbracciato un ampio spettro di temi, con particolare attenzione a forme di collaborazione strutturate, quali workshop dedicati e programmi congiunti di supervisione per dottorandi.
Un elemento centrale è stata l’approvazione di un documento programmatico che sottolinea la necessità di affrontare le sfide poste dall’evoluzione tecnologica.
Il documento si focalizza su tre pilastri fondamentali: la protezione rigorosa dei dati personali, la salvaguardia dell’integrità accademica – un valore imprescindibile per la credibilità della ricerca – e il supporto continuo al personale docente e tecnico nell’adozione e nell’utilizzo consapevole delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale generativa.
Questo approccio riconosce che l’IA, pur offrendo enormi opportunità, richiede una governance attenta e una formazione specifica per prevenire potenziali rischi e garantire un utilizzo etico e responsabile.
Il Montenegro, ospite del prossimo incontro annuale previsto per il maggio del 2026, si appresta ad accogliere i vertici delle università del network, consolidando ulteriormente questa rete di collaborazione e innovazione.