Il Ravenna Festival suggella il suo omaggio alle formazioni orchestrali di respiro internazionale con un appuntamento di eccezionale significato: l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, riconosciuta tra le venti migliori al mondo dalla prestigiosa rivista *BBC Music Magazine*. Il 10 luglio, alle 21, il Pala De André sarà il palcoscenico di un concerto che celebra il passaggio di consegne direttoriale, con il nuovo maestro Daniel Harding a guidare l’orchestra in un programma intenso e suggestivo, intriso dello spirito del tardo Ottocento mitteleuropeo.Daniel Harding, figura di spicco nel panorama musicale contemporaneo e appassionato aviatore, propone un percorso che esplora le profondità dell’animo umano attraverso la musica. Il concerto si apre con un tesoro dimenticato: *Blumine*, un movimento sinfonico di Gustav Mahler originariamente destinato a essere il secondo tempo della sua Sinfonia n. 1, *Il Titano*. Questo brano, che il compositore boemo intendeva come una raccolta di “fiori” musicali, evocativi di bellezza e nostalgia, è stato riscoperto nel 1966 dopo quasi un secolo di oblio, emergendo come un’opera a sé stante di rara intensità emotiva.La scelta di Harding non è casuale; *Blumine* incarna un ideale di purezza e di introspezione che permea l’intero programma. A seguire, la radiosa e maestosa Seconda Sinfonia di Johannes Brahms, un’opera che incarna l’apice della tradizione sinfonica tedesca. Brahms, durante l’estate del 1877, trascorsa sulle rive del Wörthersee, descrisse l’abbondanza di melodie come una vera e propria sfida, temendo di “calpestarle” nella loro inesauribile flusso creativo. La sinfonia, con il suo carattere intrinsecamente cantabile, rappresenta un equilibrio perfetto tra forma e contenuto, tra tradizione e innovazione.Il concerto culmina con *Preludio e Morte di Isotta* di Richard Wagner, un estratto potente e drammatico tratto dall’opera *Tristan und Isolde*. Harding offre al pubblico un’esperienza che racchiude l’inizio e la fine di un’opera che ha segnato una vera e propria rivoluzione nel panorama musicale e culturale del XIX secolo. La partitura, carica di simbolismo e di tensione emotiva, ha ispirato filosofi, artisti e cineasti, come Lars von Trier con il suo film *Melancholia*, testimoniando la sua influenza duratura e universale.L’incontro tra Mahler, Brahms e Wagner, orchestrato da Daniel Harding, si configura come un viaggio nel cuore del Romanticismo tedesco, un’indagine sulle passioni umane, sulla bellezza effimera, sul dramma dell’esistenza, che lascia nell’ascoltatore un’eco profonda e suggestiva. Il concerto si preannuncia come un evento di straordinaria importanza, capace di emozionare e di illuminare l’animo di chiunque si lasci trasportare dalla potenza e dalla bellezza della musica.
Santa Cecilia a Ravenna: un concerto tra Ottocento e Romanticismo.
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