“Scandalo”, spettacolo inaugurale della stagione di prosa al Teatro Celebrazioni di Bologna, diretto e scritto da Ivan Cotroneo, si interroga con pungente lucidità sul labirinto delle convenzioni sociali e l’irruzione del desiderio femminile.
Anna Valle e Gianmarco Saurino incarnano i protagonisti di una narrazione che, sotto la patina dell’apparente leggerezza, affronta tematiche complesse come la libertà, la colpa, la manipolazione emotiva e le dinamiche del potere nelle relazioni.
La vicenda si concentra su Laura, interpretata da Anna Valle, una figura femminile segnata da un passato che l’ha etichettata come “sposa bambina” di un autore di fama, ora scomparso.
Isolata nella sua villa sull’Appia Antica, Laura è una donna in stato di sospensione, soffocata dal peso di un’eredità culturale e personale che l’ha privata della sua voce e della sua vitalità.
La scrittura, un tempo suo strumento di espressione, è muta, paralizzata da un senso di colpa e da una paura del giudizio.
La sua esistenza è scandita dalla presenza discreta di Giulia, la sua editor, dal vicino Roberto, figura paterna forse troppo invadente, e dalla giovane Alice, simbolo di una giovinezza che Laura sente ormai irraggiungibile.
L’irruzione di Andrea (Gianmarco Saurino), un giovane uomo incaricato di riordinare l’imponente biblioteca di famiglia, sconvolge questo equilibrio precario.
La loro differenza d’età, ventiquattro anni, riemerge come un elemento destabilizzante, un déjà-vu di uno scandalo passato che rischia di riaccendersi.
Andrea, con la sua freschezza e la sua audacia, rappresenta una sfida alle certezze di Laura, un catalizzatore per desideri sopiti e paure inconfessabili.
Lo spettacolo non si limita a raccontare una storia d’amore proibita; ne esplora le implicazioni sociali e psicologiche.
Cotroneo dipinge un affresco impietoso di una società che, pur tollerando l’iniziativa maschile, giudica severamente l’emancipazione femminile.
Laura è una vittima e allo stesso tempo artefice del proprio destino, intrappolata in un gioco di desideri e manipolazioni che la mette a confronto con i propri demoni interiori.
Andrea, dal canto suo, si rivela essere un personaggio ambiguo, mosso da genuine emozioni o da un calcolo più subdolo? La sua presenza risveglia in Laura la forza di reclamare la propria identità, di sfidare le convenzioni e di abbracciare la possibilità di una nuova vita, anche a costo di scatenare un nuovo scandalo.
“Scandalo” è, dunque, una commedia provocatoria e profondamente attuale, che invita a riflettere sul potere delle etichette, sulla complessità delle relazioni umane e sulla necessità di liberarsi dai pregiudizi che ancora imprigionano la società.
Un’opera che, con intelligenza e ironia, svela le crepe di un sistema di valori che ancora oggi fatica ad accettare la donna nella sua interezza, con le sue fragilità e con le sue aspirazioni.
L’amore, in questa narrazione, si configura come un campo di battaglia dove i termini dell’accettazione e del tabù si scontrano, determinando il confine tra ciò che è lecito e ciò che è proibito.






