sabato 13 Settembre 2025
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Stefano Benni, un genio dell’immaginario: l’omaggio di Pennac.

La scomparsa di Stefano Benni ha lasciato un vuoto che risuona con l’eco di un’assenza: l’impossibilità di sognare, come accadde a Federico Fellini.
Stefano, a suo modo, condivideva con il Maestro un terreno comune, quello dell’immaginario fervente, del delirio creativo che nutriva la sua opera.

Non era solo un comico, uno scrittore arguto, ma un custode di mondi possibili, un esploratore di abissi interiori.

La sua risata, quell’esplosione di gioia capace di illuminare anche le tenebre più profonde, era stata silenziata dalla malattia, un furto inaudito.

Daniel Pennac, amico e complice di una vita, ha celebrato Benni durante il suo omaggio, un rituale intriso di commozione e di quella sardonica ironia che era marchio di fabbrica dello scrittore francese.
Pennac ha dipinto un ritratto vivido, intriso di aneddoti e di invenzioni surreali, come un mosaico di momenti preziosi.
Ricordare gli scherzi, le battute inaspettate, le idee folli che animavano le loro conversazioni è stato un atto di resistenza contro l’oscurità, un modo per ravvivare la fiamma dell’ingegno.
L’episodio dello studio di psicanalista per animali, con la formica individualista, il cane insofferente e l’elefante complesso, è emblematico della sua capacità di trasformare il quotidiano in straordinario, di affrontare le fragilità umane attraverso il filtro dell’assurdo.
Pennac ha poi evocato un’immagine potente, quasi una visione: Stefano che accoglie pazienti in un ambulatorio celestiale, un angelo vertiginoso in cerca di conforto.

La sequenza finale, con l’attesa di Dio, un creatore afflitto dal rimpianto di non aver potuto perfezionare la sua opera, rivela una profonda riflessione sulla condizione umana, sulla sua intrinseca imperfezione.

È un’ammissione di colpa, un desiderio di redenzione, espresso con la leggerezza di un sorriso.

Pennac, con la sua consueta eloquenza, ha augurato a Stefano coraggio, un commiato ironico e malinconico: “E presto arriveremo tutti lì, insieme a te.

” Un invito a superare i confini della vita terrena, a unirsi a quel regno di sogni e di possibilità che Stefano Benni aveva tanto amato e in cui, ora, continuerà a vivere.

Un saluto che trasforma il dolore in speranza, l’addio in un eterno arrivederci.

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