Dopo due decenni celata sotto un velo di ponteggi, la Torre della Specola dell’Università di Bologna risplende di nuova luce, restituita alla città grazie al completamento di un complesso e atteso intervento di restauro.
L’imponente struttura, eretta a cavallo tra il Settecento e il XVIII secolo per volere del generale Luigi Ferdinando Marsili, si erge ora come un simbolo tangibile della lunga e prestigiosa storia accademica bolognese.
La Specola, concepita come fulcro scientifico del nuovo Istituto delle Scienze annesso a Palazzo Poggi – oggi sede del Rettorato – incarnava le ambizioni di un’università proiettata verso l’avanguardia della ricerca.
La sua architettura, frutto della collaborazione tra il talento di Giuseppe Antonio Torri e la maestria di Carlo Francesco Dotti, riflette un’epoca in cui l’astronomia occupava un ruolo centrale nello sviluppo del sapere scientifico.
Per secoli, la Torre è stata un punto di riferimento imprescindibile per l’osservazione celeste e la ricerca astronomica, contribuendo in modo significativo all’evoluzione delle conoscenze in campo scientifico.
La necessità di un intervento conservativo radicale si è resa evidente già negli anni Ottanta, con segni di degrado che ne compromettevano la stabilità strutturale.
L’installazione del ponteggio protettivo nel 2003 rappresentò un atto di tutela urgente, ma anche un sacrificio visivo per la collettività bolognese.
Il sisma del 2012, purtroppo, aggravò ulteriormente la situazione, provocando lesioni nei muri perimetrali e rendendo imprescindibile un consolidamento urgente.
Il restauro appena concluso non si limita a un mero intervento estetico; si tratta di un’operazione di risanamento conservativo che ha coinvolto un’analisi meticolosa dei materiali originali e l’impiego di tecniche innovative per garantire la salvaguardia della struttura nel tempo.
Sono state recuperate le superfici esterne in laterizio e pietra arenaria, ripristinate le complesse lattonerie e la terrazza panoramica, elemento distintivo dell’edificio.
Un tocco di originalità e ingegneria del tempo è il ripristino funzionale di uno dei primissimi parafulmini installati in Italia, testimonianza della lungimiranza dei progettisti.
L’illuminazione notturna, realizzata con tecnologie a basso consumo energetico, valorizza l’architettura e la rende fruibile anche nelle ore serali, restituendo alla città un simbolo iconico.
Questo intervento si inserisce in un più ampio progetto di rinnovamento del Sistema Museale di Ateneo, che culminerà con l’allestimento museale interno della Torre, previsto per il prossimo autunno, aprendo le porte a una nuova stagione di valorizzazione del patrimonio scientifico e culturale universitario.
La Specola, tornata a dominare il panorama urbano, non è solo un monumento, ma una promessa di futuro, un invito a riscoprire la bellezza e l’importanza della ricerca e della conoscenza.