Trent’anni a Dayton: il podcast che scava nella pace fragile

Trent’anni.

Un traguardo che invita a una riflessione complessa, a un’analisi lucida e a una memoria vivace.
Il podcast “Dayton, trent’anni di pace fredda”, promosso da Iscos Emilia-Romagna, si propone di fare proprio questo: ripercorrere la storia degli accordi di Dayton, il fragile cessate il fuoco che ha posto fine al conflitto in Bosnia-Erzegovina, scavando a fondo nelle sue implicazioni, nelle sue mancanze e nella sua duratura, seppur precaria, eredità.
Il progetto, strutturato in tredici puntate, non si limita a una cronistoria degli eventi.
Il direttore Andrea Cortesi e l’esperto di lingua croata e bosniaca Silvio Ziliotto, con la partecipazione di un team di voci autorevoli – la scrittrice Diana Bosnjak, il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury, il funzionario europeo Francesco Ronchi e molti altri – offrono una prospettiva multidimensionale.

Si tratta di un mosaico di testimonianze che spaziano dall’esperienza diretta dei sopravvissuti alle analisi geopolitiche, dalle considerazioni etiche alle strategie diplomatiche.

Il termine “pace” che definisce il podcast, seppur apparentemente diretto, racchiude una paradossale ambiguità.

Come sottolinea Filippo Pieri, presidente di Iscos Emilia-Romagna, ciò che è emerso a Dayton non è una pace vera e propria, ma una “non guerra”, un’assenza di conflitti armati che, tuttavia, non ha risolto le radici profonde della frattura.

Questa “pace fredda”, fragile e sospesa, richiede un impegno costante, un lavoro di ricostruzione sociale e culturale che vada ben oltre il mero cessate il fuoco.
È un processo delicato, che si nutre di piccoli gesti concreti, di progetti di cooperazione e di iniziative volte a promuovere il dialogo e la comprensione reciproca.
L’importanza geografica della regione, l’Adriatico come ponte culturale e commerciale, è evocata dal presidente dell’Emilia-Romagna, Michele De Pascale.

Le dinamiche balcaniche, da sempre sentite con particolare attenzione, hanno segnato profondamente la regione e l’Europa.

Il podcast, sostenuto dalla Regione attraverso il Bando 2025 per la promozione di una cultura di pace, si configura dunque come un’occasione di riflessione profonda su cosa significhi costruire una pace che sia realmente giusta e duratura.
Non una semplice assenza di violenza, ma un sistema di relazioni basato sulla giustizia, l’equità e il rispetto dei diritti umani.

La lezione di Dayton, oggi più che mai, risuona come un monito urgente.

In un’epoca segnata da nuovi conflitti e da un riemergere di vecchie tensioni, la fragilità del compromesso raggiunto trent’anni fa ci invita a una vigilanza costante e a un impegno rinnovato nella costruzione di un futuro di pace.
Un futuro che non può essere dato per scontato, ma che deve essere attivamente perseguito, giorno dopo giorno, con coraggio, determinazione e un’incrollabile speranza.

Il podcast non è solo un racconto del passato, ma un invito all’azione per il presente e per il futuro.

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