Il silenzio, per me, è un amplificatore. Le note, le parole scritte, quelle che risuonano negli amplificatori, sono il mio vero linguaggio. Ma a volte, l’orrore è così palpabile che la reticenza si fa complice, e il dovere chiama a una presa di posizione più diretta.La scena si è consumata alla Visarno Arena di Firenze, un palco illuminato, una folla raccolta, un momento sospeso tra un concerto e un grido. E Vasco Rossi, di fronte a migliaia di occhi, ha infranto la sua consueta riservatezza. Non con un brano, non con una dedica, ma con un monologo, un’esortazione.”Basta,” ha esclamato, la voce roca e amplificata, “basta con la carneficina di vite innocenti. Basta con le bombe che falciano uomini, donne, anziani, bambini. Basta con ogni guerra.”La sua presa di posizione, un fiume in piena, ha travolto la folla. “Tutte le guerre sono contro l’umanità,” ha proseguito, con un’amara consapevolezza. “Chi è d’accordo con la guerra? Solo chi se ne arricchisce. I profittatori, le carogne che vendono morte e distruzione.”Prima di parlare, ha sventolato una bandiera della Pace, un gesto simbolico donatogli da Don Ciotti, un faro di speranza in un mare di oscurità. “Queste guerre servono solo a chi governa in modo tirannico, a chi si nasconde nei bunker, lontano dal fuoco che incendia il mondo, perché sono codardi.”L’appello è chiaro: la pace, l’amore, la musica, un antidoto alla paura e all’odio che serpeggiano nelle nostre società. Un contrasto netto con la propaganda dilagante, con la manipolazione che annega il dibattito pubblico nel caos dei social media.”Non parlerò più,” ha concluso, con una promessa che suona quasi come una liberazione. “Questa è l’ultima volta che mi esprimo a parole. D’ora in poi, saranno le mie canzoni a parlare per me. Ma stasera, sentivo il bisogno di dire questo.”La sua voce si è spenta, lasciando spazio all’eco delle parole e alla consapevolezza di un momento raro e prezioso: un artista che, al di là dell’intrattenimento, si fa portavoce di un’umanità ferita e disperata, implorando un futuro di pace e comprensione. Un futuro dove la musica, ancora una volta, possa essere un linguaggio universale di speranza.
Vasco Rossi rompe il silenzio: un appello alla pace dalla Visarno Arena.
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