L’Appennino emiliano, cuore pulsante di una tradizione casearia millenaria, celebra un successo che va ben oltre la semplice produzione di formaggio.
I dati presentati in occasione della 59a Fiera del Parmigiano Reggiano, in Appennino, dipingono il quadro di una crescita robusta e sostenibile per la produzione “di montagna”, un elemento cruciale nell’identità e nell’economia di questa regione.
Nel 2024, gli 84 caseifici situati a sinistra del fiume Reno – estesi tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna – hanno superato le 884.
000 forme, un dato che evidenzia un +2,6% rispetto all’anno precedente e un significativo +15,4% se confrontato con il 2016, anno di avvio del piano strategico di rilancio.
Questa crescita non è casuale, ma il risultato di un impegno costante volto a valorizzare un territorio fragile e a preservarne le peculiarità.
L’aumento della produzione di latte, che ha toccato le 425.
000 tonnellate (+1,6% sul 2023 e +11,9% sul 2016), testimonia la vitalità di un sistema agricolo basato su allevamenti di montagna, alimentati da pascoli alpini e gestiti da oltre 800 allevatori.
Il 2016 ha segnato una tappa fondamentale con l’introduzione della certificazione “Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna”, un atto di responsabilità volto a rafforzare la sostenibilità e a garantire ai consumatori un’ulteriore garanzia di origine e qualità.
Questa denominazione aggiuntiva ha permesso di valorizzare ulteriormente un prodotto già eccellente, e i risultati sono tangibili: oltre 230.
700 forme prodotte, con un aumento del +1,78% sul 2022 e del +29,6% sul 2016.
Una novità significativa per il 2025 è l’introduzione di un premio economico fisso, pari a circa 50 cent/kg (20 euro/forma), per le forme “di montagna” che subiscono la bollatura di certificazione.
Questo provvedimento, legato al raggiungimento di una maturazione minima di 20 mesi e a rigorosi controlli sensoriali, mira a consolidare il valore commerciale della certificazione e a garantire la sostenibilità economica della produzione nel lungo periodo.
Il premio rappresenta un incentivo diretto per i produttori, riconoscendo l’impegno e la dedizione richiesti per ottenere un prodotto di eccellenza.
Il Parmigiano Reggiano, in definitiva, non è solo un formaggio DOP, ma un vero e proprio motore di sviluppo economico e sociale per l’Appennino emiliano.
Come sottolineato dal Presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, il prodotto sostiene l’agricoltura in aree altrimenti marginali, promuove una società agricola moderna e contribuisce a preservare un paesaggio unico e apprezzato.
La sua produzione garantisce il mantenimento di tradizioni, la salvaguardia del territorio e la creazione di opportunità di lavoro, rappresentando un patrimonio inestimabile per l’Italia e un esempio virtuoso di sviluppo sostenibile.
La sua continua evoluzione dimostra la capacità di coniugare tradizione e innovazione, mantenendo salde le radici nel territorio e proiettandosi verso il futuro con fiducia e determinazione.