venerdì 25 Luglio 2025
23.8 C
Rome

Costruzioni in Emilia-Romagna: resilienza e transizione nel 2025

Il primo trimestre del 2025 ha delineato un quadro complesso per il settore delle costruzioni in Emilia-Romagna, segnato da una resilienza inaspettata in contrapposizione alle turbolenze che avevano caratterizzato la fine del 2024.
Secondo l’analisi congiunturale di Unioncamere regionale, il volume d’affari ha registrato un lieve decremento dello 0,2%, un risultato che, pur negativo, rappresenta un significativo raffreddamento rispetto alle contrazioni più marcate riscontrate nei mesi precedenti.

Un elemento di incoraggiamento emerge dal miglioramento del sentiment delle imprese, quantificato nel saldo tra ottimisti e pessimisti, che si attesta a +7,5%, invertendo la tendenza negativa di -11,6% riscontrata in precedenza.

Questo indicatore suggerisce una maggiore fiducia nel futuro, seppur ancora fragile, e riflette probabilmente l’effetto di misure di stimolo economico o di una stabilizzazione dei costi dei materiali.

Tuttavia, la ripresa non è uniforme.

Le micro e piccole imprese, con un organico fino a nove dipendenti, continuano a rappresentare il segmento più vulnerabile, evidenziando una contrazione del volume d’affari pari al 2,1%.

Questa difficoltà è in parte mitigata rispetto al trimestre precedente, ma segnala la necessità di interventi mirati a sostenere la liquidità e l’accesso al credito per queste realtà imprenditoriali.

Al contrario, le medie imprese, con un organico fino a 49 dipendenti, dimostrano una maggiore solidità, registrando una crescita del 1,7%, testimoniando una capacità di adattamento più efficace alle sfide del mercato.
Le grandi imprese, pur segnando un risultato positivo, lo fanno in modo più contenuto (+0,5%).
Un’ulteriore dinamica significativa è rappresentata dalla variazione della struttura del settore.

Il numero complessivo di imprese ha subito una diminuzione di 44 unità, con una contrazione particolarmente accentuata (-74) tra le aziende specializzate nella costruzione di grandi edifici, un settore presumibilmente più esposto alle fluttuazioni della domanda immobiliare e alle complessità burocratiche.

In contrasto, si osserva un incremento (+44) di quelle imprese focalizzate su lavori specializzati, interventi di ristrutturazione e piccoli lavori, evidenziando un crescente orientamento verso il miglioramento del patrimonio edilizio esistente e verso interventi di efficientamento energetico, probabilmente incentivati da agevolazioni fiscali o dalla crescente sensibilità ambientale.
Guardando all’orizzonte temporale dell’intero anno 2025, le previsioni di Prometeia, elaborate ad aprile, indicano una riduzione del valore aggiunto del settore pari all’1,5%.

Sebbene questo dato rappresenti una proiezione di contrazione, è importante considerarlo alla luce dei progressi compiuti nel primo trimestre e nel contesto di un’economia globale ancora incerta, soggetta a fattori geopolitici e a variazioni dei tassi di interesse che potrebbero influenzare la spesa pubblica e privata nel settore delle costruzioni.
In definitiva, il 2025 si preannuncia un anno di transizione, in cui la capacità di innovazione, la specializzazione e la resilienza delle imprese saranno cruciali per superare le difficoltà e cogliere le opportunità di crescita.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -