giovedì 18 Settembre 2025
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Crisi dei saldi: il commercio al dettaglio italiano in ginocchio.

L’analisi dei risultati dei saldi estivi 2024 in Emilia-Romagna, che mostrano una contrazione del 5% rispetto all’anno precedente, rivela non un mero andamento stagionale, ma un sintomo acuto di una profonda crisi sistemica che affligge il commercio al dettaglio italiano.
Il presidente di Federazione Moda Italia – Confcommercio dell’Emilia-Romagna, Giammaria Zanzini, non esita a definire la discussione sui saldi stessa come “anacronistica”, sottolineando come la concorrenza sleale, ormai pervasiva, ne abbia sostanzialmente alterato il significato e la funzione originaria.
La radice di questo declino risiede nella disparità di condizioni che vede i negozi fisici, pilastri del tessuto economico e sociale locale, confrontarsi con la potenza delle grandi piattaforme di e-commerce globali.
Queste ultime beneficiano di vantaggi competitivi significativi, tra cui regimi fiscali divergenti e, a livello europeo, l’esenzione doganale per le spedizioni inferiori ai 150 euro, una circostanza che distorce irrimediabilmente il mercato.

I dati di Federazione Moda Italia dipingono un quadro allarmante: già prima dell’avvio dei saldi estivi, i negozi avevano smaltito solo il 35% della merce acquistata, registrando un calo del 5,6% negli incassi rispetto al 2024.

Questa situazione non è un evento isolato, ma il culmine di un trend negativo iniziato nel 2019, che ha portato alla scomparsa di ben 23.322 attività di commercio al dettaglio di moda e calzature, con la conseguente perdita di 35.000 posti di lavoro.
Il ritmo di chiusura è drammatico: 18 negozi al giorno cessano di esistere, impoverendo il tessuto urbano e sociale.
L’indagine di Unioncamere Emilia-Romagna, focalizzandosi sulla primavera 2024, evidenzia una crescita nominale delle vendite al dettaglio quasi irrisoria, appena lo 0,2%, un dato che viene ampiamente annullato dall’inflazione, attestata al 2%.
In particolare, il segmento dell’abbigliamento e degli accessori subisce una contrazione del 2%, indicando una significativa diminuzione della propensione all’acquisto da parte dei consumatori.
Per contrastare questa spirale negativa, Zanzini propone un intervento strutturale di portata epocale, paragonabile a un “Piano Marshall” per il commercio di prossimità.
L’istituzione di un “Garante del Piccolo Commercio” si configura come elemento centrale di questa strategia, con l’obiettivo di tutelare le attività commerciali locali e garantire loro condizioni di parità con i competitor online.
Il valore dei negozi di prossimità non si limita alla dimensione economica, ma si estende al ruolo di presidi di legalità e socialità, punti di riferimento per la comunità e fucine di relazioni umane.
Proteggerli significa, in definitiva, preservare la vitalità delle nostre città, contrastando il degrado urbano e rafforzando il senso di sicurezza e appartenenza.
La sopravvivenza del commercio al dettaglio non è solo una questione economica, ma una sfida cruciale per la tutela dell’identità e della qualità della vita nelle nostre comunità.

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