sabato, 7 Giugno 2025
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Emilia-Romagna, imprenditoria femminile: calo numeri, nuove sfide

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Nel corso del primo trimestre del 2025, l’Emilia-Romagna ha mostrato un quadro complesso per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, con un calo complessivo di 808 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, traducendosi in una diminuzione percentuale dell’1%. Nonostante questa tendenza negativa, le imprese guidate da donne rappresentano ancora un pilastro fondamentale dell’economia regionale, costituendo 82.634 realtà, ovvero il 21,3% del tessuto imprenditoriale emiliano-romagnolo, come evidenziato dall’analisi Unioncamere Emilia-Romagna.L’analisi demografica rivela ulteriori sfumature. La fascia d’età degli imprenditori femminili under 35 ha subito una contrazione di 131 unità rispetto al marzo 2024, segnalando una potenziale sfida nel ricambio generazionale e nell’ingresso di nuove leve nell’imprenditoria. Un dato significativo è l’incidenza delle imprese femminili straniere, che si attestano al 15,5%, con un incremento di 211 unità. Questo aumento, inatteso, ha contribuito a mitigare, seppur parzialmente, la contrazione generale del numero di imprese femminili nella regione. La loro resilienza e capacità di adattamento, spesso legate a profili migratori con competenze specifiche e prospettive innovative, emergono come fattori chiave in un contesto economico in evoluzione.L’andamento settoriale rivela una polarizzazione marcata. I comparti del commercio, dell’industria e dell’agricoltura hanno registrato decrementi superiori al 3%, indicando difficoltà strutturali e una potenziale contrazione della domanda in questi settori. Nel settore delle costruzioni, la diminuzione si è attestata all’1,4%, riflettendo le fluttuazioni del mercato immobiliare e le sfide legate alla transizione ecologica. Al contrario, il settore dei servizi diversi dal commercio ha mostrato una performance positiva, con un aumento di 518 unità (+1,2%), trainato soprattutto dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+121 unità, +3,2%). Questo dato suggerisce una crescente domanda di competenze specialistiche e servizi innovativi, dove l’imprenditoria femminile sta sapendo cogliere opportunità di crescita.L’evoluzione delle forme giuridiche sottolinea un cambiamento strategico nel modo di fare impresa. Le ditte individuali (-629) e le società di persone (-470) hanno subito un arretramento, mentre le società di capitali hanno registrato un deciso incremento (+345). Questa tendenza potrebbe indicare una maggiore propensione delle imprenditrici a strutturare le proprie attività in forme giuridiche più complesse, capaci di attrarre investimenti, accedere a finanziamenti agevolati e garantire una maggiore stabilità patrimoniale. Il passaggio a società di capitali può anche essere interpretato come un segnale di ambizione di crescita e internazionalizzazione, sebbene richieda una gestione più rigorosa e un maggiore impegno amministrativo.In conclusione, il quadro dell’imprenditoria femminile in Emilia-Romagna nel primo trimestre del 2025, pur segnato da un calo numerico, rivela dinamiche complesse e diversificate. L’analisi più approfondita dei dati, disaggregati per settore, età e forma giuridica, è fondamentale per individuare le criticità e le opportunità di intervento, al fine di sostenere e rafforzare il ruolo cruciale dell’imprenditoria femminile nell’economia regionale. Un’attenzione particolare dovrebbe essere rivolta al supporto delle giovani imprenditrici e alla promozione di forme giuridiche innovative, capaci di favorire la crescita e la competitività delle imprese femminili.

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