A Forlì, in una Prefettura che fungeva da palcoscenico di un conflitto sociale profondo, si è concretizzato un accordo destinato a ridisegnare il futuro dello stabilimento Gruppo 8, attualmente gestito in concessione a Sofalegname.
La firma, frutto di settimane di tensione e mobilitazione operaia, rappresenta un punto di svolta nella vertenza che vedeva l’azienda produttrice di divani minacciata di delocalizzazione in Cina, una prospettiva che aveva innescato una spirale di proteste, ultimatum aziendali e un acceso confronto con le forze dell’ordine, mitigato solo dalla mediazione attiva della Regione Emilia-Romagna.
L’intesa, come riportato dal sindacato Sudd Cobas, si articola su pilastri fondamentali volti a garantire la continuità produttiva e a tutelare il diritto al lavoro.
Il blocco dei licenziamenti per un semestre e l’attivazione di un contratto di solidarietà costituiscono la base per una fase transitoria, mentre l’impegno aziendale a risanare e rilanciare la produzione segnala una volontà di superare la crisi e di scongiurare la delocalizzazione, un disegno che avrebbe comportato la perdita di posti di lavoro e la frammentazione del tessuto economico locale.
I rappresentanti sindacali sottolineano come l’accordo raggiunto non sia frutto di una resa, bensì il coronamento di una battaglia combattuta con determinazione.
La precedente offerta, limitata all’erogazione degli ammortizzatori sociali, sarebbe stata percepita come un atto di capitolazione, una condanna a una lenta e inesorabile agonia.
L’importanza di una mobilitazione prolungata, durata ben diciassette giorni di sciopero, è sottolineata come elemento chiave per la riconquista di una prospettiva di ripartenza, una testimonianza tangibile del potere della collettività nel contrastare decisioni unilaterali.
Anche la direzione aziendale esprime soddisfazione per l’esito positivo, riconoscendo l’intesa come una vittoria, frutto di un percorso costellato di resistenze.
I legali Francesco Minutillo e Massimiliano Pompignoli, portavoce dell’azienda, sottolineano l’importanza di un dialogo costruttivo con le rappresentanze sindacali, un confronto che ha permesso di superare le divergenze iniziali.
I dettagli relativi alla riorganizzazione aziendale e alle future strategie di sviluppo saranno discussi in un tavolo tecnico permanente, la cui convocazione è già fissata per i giorni a venire, segnando l’inizio di una nuova fase di confronto e pianificazione.
L’accordo rappresenta un monito, un esempio di come la voce dei lavoratori, unita a quella delle istituzioni e alla volontà di un dialogo costruttivo, possa influenzare il corso degli eventi e proteggere il diritto al lavoro in un contesto economico globalizzato.