La vicenda di Gaggio Tech, precedentemente nota come Saga Tech a Gaggio Montano, nel Bolognese, si configura come un nodo complesso che intreccia economia, lavoro e territorio.
L’attenzione si concentra ora su un potenziale acquirente, Claudio Tedeschi, imprenditore locale e titolare della Dismeco di Marzabotto, un’azienda operante nel settore della gestione dei rifiuti e del recupero materiali, come suggerito in un post del funzionario sindacale della Fiom, Primo Sacchetti.
La questione, emersa inizialmente attraverso canali social e suscitando legittimi interrogativi nella comunità, ha spinto la Regione Emilia-Romagna a convocare una riunione urgente.
Questa iniziativa dimostra la volontà dell’ente regionale di affrontare la situazione con trasparenza e responsabilità, al fine di chiarire i contorni di questo “progetto industriale” e di identificare l’imprenditore coinvolto.
La convocazione ufficiale, fissata per il 23 dicembre, vedrà la partecipazione del vicepresidente Vincenzo Colla e dell’assessore Giovanni Paglia, segnando un punto di svolta nella gestione della crisi.
La presenza di Claudio Tedeschi, con la sua Dismeco, introduce un elemento chiave: un’azienda, pur di dimensioni contenute (circa 20 dipendenti e un fatturato di 3 milioni di euro), che si troverebbe a gestire un sito industriale di rilevanza significativa, con oltre 100 lavoratrici e lavoratori.
L’approccio della Fiom, come sottolinea Sacchetti, sarà improntato a senso di responsabilità e assenza di pregiudizi, mirando a una comprensione approfondita del piano industriale proposto e delle garanzie che esso offra.
Le priorità sindacali si concentrano sulla salvaguardia dei posti di lavoro, il mantenimento della localizzazione produttiva a Gaggio Montano, la compatibilità del nuovo progetto con le attività esistenti e il ruolo della Regione come garante delle condizioni stabilite.
Particolare attenzione sarà rivolta agli investimenti previsti e alla loro tempistica, cruciali per la continuità delle misure di cassa integrazione in atto.
La sfida è ardua e richiede un’analisi critica e approfondita.
Il sindacato esprime una cautela comprensibile, frutto di esperienze passate che hanno lasciato un segno di diffidenza.
La sostenibilità economica di un’operazione di tale portata, per un’azienda dalle dimensioni di Dismeco, solleva interrogativi legittimi che necessitano di risposte concrete e verificabili.
L’impegno della Regione e la trasparenza dell’imprenditore saranno fondamentali per dissipare i dubbi e garantire un futuro sostenibile per il sito industriale di Gaggio Montano e per i suoi lavoratori.
Il futuro di Gaggio Tech, a questo punto, poggia su un delicato equilibrio tra aspettative, garanzie e un’attenta valutazione della fattibilità del progetto.






