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Molestie sul lavoro: Regione Emilia-Romagna lancia un progetto di supporto.

Un’iniziativa congiunta e strategica per affrontare un problema strutturale che affligge il tessuto socio-economico dell’Emilia-Romagna è stata annunciata oggi.

La Regione, in stretta collaborazione con le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, ha lanciato un progetto ambizioso volto a contrastare le molestie e le violenze sul luogo di lavoro, con un’attenzione particolare alla vulnerabilità femminile.
La decisione, formalizzata attraverso un protocollo d’intesa triennale, nasce da una constatazione allarmante: i dati Istat evidenziano che tre quarti delle vittime di abusi lavorativi in Italia sono donne, un dato che riflette una disuguaglianza di genere profondamente radicata e che richiede interventi mirati e significativi.
Il progetto si configura come una risposta concreta e innovativa, spostando il focus dalla mera prevenzione alla creazione di un sistema di supporto immediato e accessibile.

Il fulcro dell’iniziativa è l’attivazione di sportelli di ascolto e consulenza psicologica gratuiti, integrati all’interno della rete dei consultori familiari regionali.
Questa scelta non è casuale: i consultori, tradizionalmente punti di riferimento per la salute e il benessere delle donne, si rivelano luoghi ideali per offrire un supporto sicuro, riservato e competente.

La collaborazione con le strutture di psicologia delle Ausl (Aziende Sanitarie Locali) garantisce l’apporto di professionisti qualificati, in grado di fornire un sostegno psicologico specialistico alle vittime, aiutandole a elaborare il trauma subito, a ricostruire la propria autostima e a riprendere il controllo della propria esistenza.

Il protocollo si inserisce in un quadro più ampio di azioni regionali, in linea con il piano regionale contro la violenza di genere e il piano della prevenzione 2021-2025.

Questo approccio integrato sottolinea l’importanza di affrontare il problema delle molestie e delle violenze sul lavoro non solo come una questione legale o sindacale, ma come un’emergenza sociale che richiede un impegno condiviso da parte di istituzioni, sindacati e servizi sanitari.

Le firmatarie per i sindacati, Isabella Pavolucci (Cgil Emilia-Romagna), Orietta Ruccolo (Cisl Emilia-Romagna) e Daniela Brandino (Uil Emilia-Romagna), hanno sottolineato l’importanza di questo progetto come passo fondamentale verso la creazione di un ambiente di lavoro più sicuro, equo e rispettoso per tutte e tutti.
L’iniziativa rappresenta un investimento nel benessere sociale e nel futuro dell’Emilia-Romagna, promuovendo una cultura della responsabilità e del contrasto a qualsiasi forma di discriminazione e abuso.
Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità di creare una rete solida e accessibile, sensibilizzando la popolazione e promuovendo la denuncia.

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