La questione del Passante di Bologna, un nodo cruciale per la viabilità dell’Emilia-Romagna, sembra finalmente giungere ad una risoluzione, seppur con un approccio pragmatico che riflette le complessità del contesto economico e politico.
A margine dell’evento Ecomondo a Rimini, il presidente della Regione, Michele De Pascale, ha delineato un piano che, pur rinunciando all’ampliamento originario dell’autostrada, mira a garantire un flusso di traffico più efficiente e sostenibile.
La decisione di concentrarsi sull’ampliamento della tangenziale, anziché dell’autostrada A1, emerge come una scelta di compromesso, un “piano B” che tiene conto delle limitazioni di budget e delle pressioni ambientali.
Questa strategia non è nuova; il “Passante di mezzo” rappresentava già una riduzione rispetto a progetti iniziali più ambiziosi.
Il presente accordo, dunque, si inserisce in una logica di contenimento, di minimizzazione dell’impatto, senza tuttavia paralizzare un’opera essenziale per la regione.
Parallelamente, la Regione Emilia-Romagna continua a rivendicare l’importanza di interventi strategici sulla A14, in particolare l’ampliamento fino allo svincolo per Ravenna, un tratto notoriamente critico e soggetto a forti congestioni.
L’attenzione si estende alla A13, verso Ferrara, sottolineando la necessità di un approccio integrato che consideri l’intera rete autostradale.
La priorità è mantenere il traffico fluido, evitando che si riversi sulle strade interne, e per fare ciò è necessario intervenire sia sull’autostrada che sulle infrastrutture di supporto.
L’impegno della Regione è volto alla finalizzazione di un accordo formale con Autostrade per l’Italia e il Ministero delle Infrastrutture, un passo cruciale per avviare concretamente i lavori.
Tale accordo, sebbene pragmatico, risponde all’urgenza di risolvere un problema infrastrutturale annoso e di garantire una mobilità più efficiente e meno problematica per i cittadini emiliano-romagnoli.
Si tratta di un’operazione complessa, che richiede la capacità di bilanciare esigenze contrapposte, ma che rappresenta un passo avanti significativo verso un futuro infrastrutturale più sostenibile e in linea con le aspettative del territorio.
Il presidente De Pascale ha espresso ottimismo sulla prossima firma dell’accordo, auspicando una rapida implementazione delle soluzioni concordate.







