La vertenza Tracmec di Mordano (Bologna), che ha visto un mese di mobilitazione e settimane di presidio continuo, giunge ad una svolta significativa: l’azienda ha formalmente ritirato la procedura di licenziamenti collettivi che avrebbe interessato i 45 dipendenti dello stabilimento. Questa decisione, comunicata dai sindacati, segna l’inizio di una nuova fase improntata alla ricerca di soluzioni alternative e alla salvaguardia del patrimonio industriale e occupazionale.L’accordo raggiunto, frutto di una strenua difesa dei diritti dei lavoratori, introduce un contratto di solidarietà esteso fino al 31 dicembre. Tale dispositivo, lungi dall’essere una soluzione definitiva, rappresenta una misura transitoria che consente di evitare l’immediata perdita di posti di lavoro e, crucialmente, offre un margine temporale per l’elaborazione di strategie di lungo periodo. Si prevede, inoltre, l’utilizzo di ulteriori ammortizzatori sociali dopo tale data, amplificando la rete di protezione per i lavoratori e confermando l’impegno concreto verso una tutela più ampia.La determinazione e la resilienza dei lavoratori, supportati dalle organizzazioni sindacali Fim Amb Fiom Imola e Uilm Imola, hanno giocato un ruolo determinante. L’abbandono della procedura di licenziamento elimina il clima di incertezza e coercizione che aveva paralizzato il dialogo e rende possibile un approccio costruttivo alla riorganizzazione del sito produttivo. La lotta, durata quasi due mesi, ha dimostrato la forza di un’azione collettiva capace di contrastare decisioni aziendali potenzialmente devastanti.L’obiettivo primario dei sindacati e dei lavoratori rimane saldamente ancorato alla preservazione del sito di Mordano, inteso come fulcro di un tessuto industriale e sociale locale. La salvaguardia non è subordinata alla mera esistenza della Tracmec; si contempla, quindi, la possibilità di una nuova configurazione produttiva, magari attraverso un progetto industriale innovativo, capace di rilanciare la competitività e di garantire un futuro sostenibile per l’intera comunità. L’accordo raggiunto, pur essendo un passo avanti, è visto come una tappa intermedia in un percorso più ampio, che richiede un impegno costante e un dialogo aperto con tutte le parti interessate per affrontare le sfide che ancora attendono l’azienda e i suoi lavoratori. La priorità è la ricerca di nuove opportunità, la valorizzazione delle competenze interne e la creazione di un ecosistema favorevole all’innovazione e alla crescita.
Tracmec, accordo salva-posti: un mese di mobilitazione porta a una svolta.
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