Emilia-Romagna, un anno di crescita turistica con dinamiche territoriali contrastanti (Gennaio-Aprile 2025)I primi quattro mesi del 2025 delineano un quadro di crescita nel settore turistico emiliano-romagnolo, come evidenziato dai dati provvisori dell’Ufficio regionale di statistica. Si registra un incremento complessivo del 2,2% nelle presenze, raggiungendo circa 2,8 milioni tra visitatori italiani e stranieri. Un dato apparentemente positivo che, analizzato nel dettaglio, rivela una complessa stratificazione di tendenze e performance differenziate a seconda delle aree territoriali.La componente italiana, pur rappresentando la quota preponderante con 2.032.390 arrivi, mostra una crescita modesta (+0.3%), suggerendo una possibile saturazione o una riorganizzazione delle preferenze di viaggio interne. Al contrario, i flussi turistici internazionali spiccano per una performance più vigorosa, con un aumento del 7,6%, testimoniando l’attrattività della regione nel panorama internazionale e l’efficacia delle strategie di promozione all’estero.Il volume complessivo di pernottamenti si attesta a oltre 6,7 milioni (+1.7%), un indicatore cruciale per la valutazione dell’impatto economico del turismo. Anche in questo caso, la dinamica differenziata tra italiani e stranieri è evidente: mentre i pernottamenti italiani segnano una leggera diminuzione (-0.8%), quelli stranieri registrano un incremento significativo (+7.5%), contribuendo in maniera sostanziale al risultato positivo complessivo.Un elemento di spicco è la crescita esponenziale delle strutture ricettive extralberghiere, che dettano le tendenze del mercato con un aumento del 15.9% negli arrivi e del 10.3% nelle presenze. Questo fenomeno indica una crescente preferenza per soluzioni più flessibili e personalizzate, allontanandosi dai modelli alberghieri tradizionali.Analizzando la ripartizione geografica, le città d’arte e i centri d’affari continuano a rappresentare il motore trainante del turismo regionale, assorbendo il 45.7% del movimento turistico complessivo e il 43.1% dei pernottamenti. Tuttavia, a fronte di questa solida performance, l’Appennino emerge come area con la maggiore crescita percentuale, suggerendo un potenziale inespresso e un’opportunità di sviluppo turistico alternativo.La Riviera, tradizionale polo di attrazione, mostra segnali di rallentamento con una leggera diminuzione delle presenze e dei pernottamenti, una tendenza accentuata dal calo dei flussi turistici italiani. Questo dato potrebbe riflettere una necessità di ripensamento dell’offerta turistica e di diversificazione delle attività per intercettare nuovi segmenti di mercato.L’Appennino, con un incremento a due cifre sia nelle presenze (+14.2%) che nei pernottamenti (+10.5%), si configura come un’area di grande interesse, beneficiando dell’aumento sia dei turisti italiani (+15.2%) che stranieri (+8.6%), questi ultimi con una crescita particolarmente accentuata nelle notti di soggiorno (+17.6%). Questo dato sottolinea un rinnovato interesse per il turismo naturalistico, enogastronomico e culturale legato all’entroterra regionale.In conclusione, il turismo in Emilia-Romagna nel primo quadrimestre del 2025 si presenta come un sistema complesso e dinamico, caratterizzato da una crescita complessiva sostenuta, ma con performance disomogenee a seconda delle aree territoriali. La capacità di interpretare queste differenze e di sviluppare strategie mirate, in grado di valorizzare le specificità di ogni area, sarà fondamentale per garantire la sostenibilità e la competitività del settore turistico regionale nel lungo periodo.
Turismo in Emilia-Romagna: Crescita Disomogenea nel 2025
Pubblicato il
