La situazione presso Yoox, leader nel commercio online di moda, si configura come un momento di profonda incertezza per i suoi dipendenti, con un piano di ristrutturazione che prevede il licenziamento di 210 unità, una fetta significativa della forza lavoro complessiva.
Il primo confronto, tenutosi a Milano sotto l’egida di Assolombarda e Confindustria, ha evidenziato una sostanziale distanza tra le posizioni aziendali e le rivendicazioni sindacali, rappresentate da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil.
La decisione di Yoox, presentata come una misura necessaria per il risanamento dei bilanci aziendali, solleva interrogativi sulla sostenibilità di un approccio che sacrifica il capitale umano a fronte di difficoltà economiche.
I sindacati, in linea con una visione improntata alla responsabilità sociale d’impresa, respingono fermamente questa strategia, ritenendola inaccettabile e gravamente lesiva per i lavoratori e per il tessuto economico-sociale del territorio.
L’espulsione di un quinto della forza lavoro non appare, a loro avviso, una soluzione strategica, ma piuttosto un sintomo di una gestione aziendale che non ha saputo, o non ha voluto, esplorare alternative più costruttive e condivise.
Nonostante la chiusura apparente dell’azienda a qualsiasi diversivo rispetto al piano di licenziamenti, è emerso un flebile segnale di apertura alla valutazione di strumenti di gestione della crisi, una concessione interpretata dai sindacati come un’opportunità, seppur minima, per avviare un dialogo proficuo.
La fissazione di un nuovo incontro, previsto per il 15 settembre, assume quindi un’importanza cruciale, in quanto potrebbe chiarire le reali intenzioni della dirigenza e aprire la strada a soluzioni meno traumatiche.
Parallelamente, le organizzazioni sindacali hanno attivato un complesso sistema di pressione che coinvolge istituzioni a diversi livelli.
Sono stati avviati canali di confronto con la Regione Emilia-Romagna, regione di riferimento per le attività produttive di Yoox, e si prevede la convocazione di un tavolo di crisi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) nella settimana del 22 settembre.
Queste iniziative mirano a sensibilizzare le autorità e a sollecitare un intervento volto a mediare tra le parti e a promuovere soluzioni alternative, come la riqualificazione professionale, l’implementazione di ammortizzatori sociali e la ricerca di nuove opportunità di impiego.
L’azione sindacale, supportata da assemblee dei lavoratori e dalla possibilità di proclamare ulteriori azioni di protesta, mira a mantenere alta l’attenzione pubblica su una scelta aziendale percepita come grave e irresponsabile, e a tutelare il diritto dei lavoratori a un futuro lavorativo dignitoso e sostenibile.
La vicenda Yoox rappresenta un campanello d’allarme per il settore della moda digitale e per l’intero panorama industriale italiano, evidenziando la necessità di un modello di sviluppo più equo, inclusivo e attento al benessere dei lavoratori.