La vertenza Yoox Net-a-Porter Group continua a generare profonda preoccupazione e mobilitazione sindacale a Bologna e in Emilia-Romagna.
A seguito del primo confronto nazionale tra le organizzazioni sindacali (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil) e la direzione aziendale, le aspettative di una revisione dei licenziamenti annunciati si sono rivelate vane.
L’azienda ha confermato la propria posizione di intransigenza, aprendo, seppur in termini vaghi, a una valutazione di soluzioni alternative alla riorganizzazione aziendale, con la promessa di un nuovo incontro fissato per il 15.
Questa impasse ha innescato un’ondata di sconcerto e indignazione tra i lavoratori, che si sentono abbandonati di fronte a una decisione percepita come improvvisa e sproporzionata.
La filosofia aziendale, apparentemente orientata a una rapida ristrutturazione e a una riduzione drastica del personale – 211 unità a rischio – contrasta con le prassi consolidate di gestione delle crisi aziendali.
I sindacati, con forza, denunciano una rottura del patto di buona fede che dovrebbe improntare i rapporti tra datore di lavoro e lavoratori.
Affermano che una crisi di questa portata impone un tavolo di confronto aperto e costruttivo, dove analizzare a fondo le cause del malessere aziendale, esplorare ogni possibile alternativa e, prioritariamente, attivare gli strumenti di sostegno al reddito e alla formazione professionale (gli “ammortizzatori sociali”) per evitare il precipitare verso il licenziamento di massa.
Le assemblee sindacali, programmate per domani presso l’Interporto di Bologna e lunedì a Zola Predosa, rappresentano momenti cruciali per la discussione e la definizione delle prossime azioni di lotta.
I lavoratori saranno chiamati a esprimere il proprio parere sulle strategie da adottare per contrastare una decisione che appare lesiva dei loro diritti e del loro futuro professionale.
L’obiettivo è quello di esercitare una pressione significativa sull’azienda, al fine di costringerla a riconsiderare la propria posizione e ad avviare un vero dialogo costruttivo, volto alla ricerca di soluzioni condivise e sostenibili per l’intera comunità aziendale.
La questione non si riduce alla mera difesa del posto di lavoro, ma si configura come una battaglia più ampia per la tutela del diritto al lavoro, della dignità dei lavoratori e della necessità di un modello di sviluppo economico più equo e responsabile.