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mercoledì 19 Novembre 2025

Bologna, Virtus-Maccabi: una partita al centro di una crisi istituzionale.

La questione che attanaglia Bologna, e che si concentra sull’imminente partita di Eurolega Virtus-Maccabi, trascende la mera gestione di un evento sportivo, rivelandosi sintomo di una più ampia crisi di governance e responsabilità istituzionale.
L’appello del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, a un approccio unitario e collaborativo, guidato dall’ascolto del Sindaco Matteo Lepore, non è un semplice atto formale, ma un imperativo per evitare un potenziale collasso nell’ordine pubblico e una drammatica escalation di tensioni sociali.
La posizione del Sindaco, motivata da una prudenza ben ponderata, non è un capriccio burocratico, bensì una valutazione attenta dei rischi connessi a una competizione che, in questo particolare contesto geopolitico, rischia di diventare un catalizzatore di conflitti latenti.

L’insistenza del Ministro dell’Interno a mantenere la partita al PalaDozza, contro l’avviso delle autorità locali, solleva interrogativi sulla logica che sottende tali decisioni, suggerendo una pericolosa sottovalutazione della complessità della situazione.

Il Presidente de Pascale denuncia un cortocircuito nel sistema di governance: una situazione in cui le responsabilità vengono eluse, le dichiarazioni di intenti si scontrano con l’inazione concreta e i problemi vengono scaricati sugli enti locali.
L’assenza di un intervento proattivo da parte del Governo e dell’Unione Europea riguardo al conflitto israelo-palestinese contribuisce ad alimentare un clima di incertezza e frustrazione che può sfociare in disordini.
La critica alla necessità per il Comune di Bologna di sostenere un onere finanziario di 200.000 euro per la gestione dell’ordine pubblico legata ai cantieri è un ulteriore tassello di un quadro allarmante che evidenzia una profonda disfunzione.

De Pascale mette in discussione l’approccio superficiale che riduce la sicurezza a una questione di ordinanze sindacali, sottolineando che la gestione di situazioni complesse come quella attuale richiede un dialogo aperto, una valutazione condivisa dei rischi e la mobilitazione di risorse e competenze a livello istituzionale.
La soluzione non risiede nell’imposizione dall’alto, ma nella capacità di ascoltare e interpretare le esigenze del territorio, promuovendo un approccio partecipativo che coinvolga tutte le parti interessate.
L’auspicio è che questo episodio possa fungere da campanello d’allarme, spingendo le istituzioni a ripensare i modelli di governance e a sviluppare strategie di prevenzione e gestione delle crisi più efficaci e inclusive, al di là delle logiche settoriali e delle contingenze politiche.

La resilienza di una comunità dipende dalla sua capacità di affrontare le sfide con responsabilità, trasparenza e un profondo senso di cooperazione.

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