venerdì 25 Luglio 2025
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Emilia-Romagna: Difesa a Oltranza del Servizio Sanitario Pubblico

L’Emilia-Romagna ribadisce con forza il suo impegno incrollabile verso un Servizio Sanitario Nazionale (SSN) pubblico, universale e solidale, escludendo categoricamente qualsiasi forma di subalternità rispetto al privato.
L’affermazione, pronunciata dal Presidente della Regione, Michele de Pascale nell’ambito del dibattito sull’assestamento di bilancio, rappresenta un atto di difesa di un modello di sanità che si fonda su principi di equità e accesso per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro condizione economica o sociale.

La difesa del SSN non è un mero esercizio di retorica politica, ma una necessità imperativa, soprattutto in un contesto di crescenti pressioni finanziarie e di tentazioni privatizzatrici.
De Pascale ha sottolineato la resilienza del modello emiliano-romagnolo, evidenziando un elemento distintivo cruciale: l’assenza di ticket sulla farmaceutica, una misura che garantisce l’accesso ai farmaci essenziali per una vasta platea di cittadini.
Questa scelta, lungi dall’essere una debolezza, si configura come un investimento nella salute e nel benessere della comunità.
Un elemento centrale dell’impegno regionale è l’allocazione di risorse significative verso il Fondo regionale per la non autosufficienza.

Questa decisione, qualificata come una scelta politica di comunità, riflette la consapevolezza della crescente domanda di assistenza a lungo termine e la volontà di rispondere in modo proattivo alle esigenze dei soggetti fragili.

L’analisi critica delle privatizzazioni, presentata dal Presidente, si basa su evidenze empiriche: nessuna esperienza di privatizzazione a livello globale ha dimostrato di portare a una riduzione dei costi sanitari.
Al contrario, l’espansione del settore privato, se non gestita con rigore e trasparenza, rischia di acuire le disuguaglianze nell’accesso alle cure, creando un sistema a due velocità in cui i più vulnerabili si trovano svantaggiati.
La Regione è determinata a perseguire un miglioramento continuo degli indicatori di salute, agendo con responsabilità finanziaria e tenendo conto dell’inflazione, garantendo che l’aumento dei costi non comprometta la qualità dei servizi offerti.

Il rapporto con il settore privato, lungi dall’essere conflittuale per natura, è caratterizzato da un confronto dialettico costante, finalizzato a garantire che il privato operi in sinergia con il pubblico, nel rispetto dei principi di universalità e accessibilità.
La sfida è quella di governare il settore privato, evitando cedimenti che possano compromettere l’integrità del sistema sanitario regionale.

De Pascale ha concluso con un appello a un fronte comune nazionale, invitando a superare la narrazione edulcorata che dipinge un sistema sanitario florido e a denunciare apertamente le criticità esistenti, al fine di informare correttamente i cittadini e promuovere un dibattito pubblico sereno e costruttivo.

Il futuro del SSN, e la salute dei cittadini, dipendono dalla capacità di affrontare le sfide con coraggio e determinazione.

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